Dieselgate Volkswagen, nominato un mediatore
Volkswagen, la grande casa automobilistica tedesca, nello scorso mese di settembre è rimasta “impigliato” in quello che molti analisti del settore hanno definito come lo scandalo più importante del mondo dell’auto. Il “dieselgate” ha da subito gettato scompiglio in casa Volkswagen. Il produttore tedesco si è trovato di fronte al malumore di miglia di automobilisti e dei rispettivi governi e ad una serie infinita di richieste di risarcimento. La prima risposta della casa di Wolfsburg, mentre divampavano alte le fiamme dello scandalo è stata quella di creare un fondo per affrontare la fase dei processi e dei risarcimenti, ed ora ha scelto di porre a capo di questo fondo un espertissimo avvocato americano, Kenneth Roy Feinberg, specializzato in questo genere di operazioni. Ora la Volkswagen sta cercando di arrivare ad un accordo con gli oltre 600mila clienti americani che hanno avanzato una richiesta di risarcimento danni, proponendo delle compensazioni.
Chi è Kenneth Roy Feinberg
L’avvocato americano nominato dalla Volkswagen a capo del fondo è uno dei maggiori esperti mondiali di questo genere di trattative, ed una delle sue operazioni di maggiore rilievo è stata quella della mediazione per quanto riguarda i risarcimenti che sono stati riconosciuti alle vittime del terribile attentato dell’11 settembre 2001 contro le “Torri gemelle”. Nella Master Class organizzata da ADR Center, a Rimini nel 2005, dal titolo “Azioni collettive, risarcimento del danno e conciliazione di massa – Esperienze e prospettive a confronto” , Kenneth Roy Feinberg portò infatti il suo contributo dal titolo “September 11 Victims Compensation Fund (Washington)”. Feinberg è stato protagonista anche di un caso che riguarda una casa automobilistica, la General Motors, chiamata a rispondere in uno scandalo che riguardava i “blocchi accensione”, che aveva causato la perdita della vita per 104 persone. Si è occupato inoltre di un disastro ambientale come quello della Deep Water, la piattaforma offshore della BP. Kenneth Feinberg ha anche insegnato, e tuttora insegna, in prestigiose università statunitensi, tra le quali la Columbia University e Georgetown University, oltre ad aver lavorato in istituzioni governative ed anche in ambito politico, nello staff dell’allora senatore, Ted Kennedy. Feinberg viene descritto come un vero “mago” delle mediazioni, ed il suo incarico da parte della casa di Wolfsburg è stato ufficializzato da Michael Horn, il numero uno della Volksawagen negli USA. Il compito del mediatore è evitare che le cause arrivino in tribunale, ma la casa automobilistica tedesca vuole nello stesso tempo dimostrare all’opinione pubblica che il numero delle sue autovetture coinvolte nello scandalo è sensibilmente inferiore ai dati che sono stati divulgati. Ed a proposito della scelta, Horn ha dichiarato “La sua vasta esperienza nella gestione di tali questioni complesse contribuirà a portare avanti le cose per bene con i nostri clienti”. Su questa soluzione si è espresso con una dichiarazione anche John C. Caffè Jr, che insegna legge alla Columbia University e che ha una grandissima esperienza in questo genere di cause come gli illeciti di massa, oppure le azioni civili che vedono coinvolti numerosissime persone. Le sue parole sono state molto chiare:” se io fossi un proprietario di una vettura Volkswagen prenderei in seria considerazione l’offerta di Feinberg, sia che si tratti di un risarcimento economico, sia della sostituzione della vettura”. Una soluzione che, secondo l’esperto avvocato, consente di avere minori spese legali, ed è sicuramente migliorativa rispetto ad una serie di tagliandi gratuiti della casa tedesca.
I tentativi di tipo tecnico della Volkswagen e la bocciatura del “FIX”
La casa tedesca ha tentato anche di proporre una soluzione tecnica al problema, ma la proposta di modifica per le auto “taroccate” che la Volkswagen aveva proposto ai primi di gennaio, non è stata accettata sia dal CARB, il “California Air Resources Board”, che da parte dell’EPA, la “Environmetal Protection Agency”, che non hanno ritenuto idoneo il “Fix Volkswagen”, Questi due organi di controllo, dopo aver esaminato la soluzione proposta dalla casa di Wolfsburg, l’hanno bocciata definendola approssimativa ed incompleta. Dopo questa bocciatura non è rimasto altro che tentare la strada del risarcimento economico, ma la decisione sulla strada da intraprendere non è ancora stata ufficialmente delineata e le varie possibilità sul tappeto vanno dal rimborso in denaro, al “maxi richiamo”, fino ad arrivare alla sostituzione completa del veicolo. Una decisione che dovrà essere comunque presa in tempi abbastanza brevi se si vogliono evitare le aule dei tribunali.
Le parole di Feinberg in una intervista ad un quotidiano tedesco
Il mediatore statunitense, parlando del caso con un quotidiano tedesco, il “Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung”, ha prima di tutto ricordato i suoi successi nelle transazioni precedenti delle quali si è occupato, con percentuali che sfiorano il 100%, poi ha chiarito che si tratterà di una transazione “puramente economica” che per lui non avrà coinvolgimenti emotivi. Secondo Feinberg le richieste di risarcimento che sono pervenute alla Volkswagen, sono in larga parte ragionevoli e cercano un trattamento equo. Alla domanda riguardante i danni “biologici”, l’avvocato ha risposto chiarendo che non è ancora stata presa una decisione riguardo a questo tipo di danno.
Quanto costerà il risarcimento alla Volkswagen
In questo momento è molto difficile valutare la cifra che la casa tedesca sarà costretta a spendere per soddisfare tutte le richiesta di risarcimento ricevute, ma il fatto che abbia scelto un mediatore così esperto e “vincente” come Feinberg, fa capire che Volkswagen è intenzionata a raggiungere velocemente e con meno danni possibili l’obiettivo, anche per ripartire con maggiore energia nella vendita della sue auto negli Stati Uniti. I numeri sono importanti, si parla di 550mila auto coinvolte, e sono già state intentate circa 500 cause in California, tutte assegnate allo stesso tribunale. Feinberg non ha parlato di cifre, ma tra le righe si è potuto capire che per gli automobilisti americani le offerte saranno molto “interessanti”. L’intervento dell’avvocato americano sarà effettuato con la più ampia indipendenza dal management Volkswagen, ma la casa tedesca si è comunque riservata di dare la sua approvazione alle mosse studiate da Feinberg. Sicuramente nelle trattative saranno coinvolti, oltre ai proprietari danneggiati, anche i loro legali, nonché le associazioni dei consumatori e le autorità statunitensi.
L’Europa rimane fuori dai risarcimenti
Gli indennizzi previsti da Volkswagen saranno solo per gli Stati Uniti e per il Canada. I clienti europei del gruppo, circa 8,5 milioni compresi i marchi Audi, Seat, e Skoda, oltre alla sezione veicoli commerciali delle Vw, resteranno invece a bocca asciutta. Il gruppo di Wolfsburg aveva dichiarato che i clienti europei sono “meno disturbati dallo scandalo”, visto che le auto coinvolte venivano pubblicizzate negli Stati Uniti come “clean diesel”, a differenza di quanto avviene nel vecchio Continente, e quindi venivano scelte dai clienti proprio perché appartenenti a questa specifica “nicchia” tecnologica di mercato. La decisione presa dalla Volkswagen naturalmente ha deluso la clientela europea, che è stata comunque “ingannata” dalle promesse di caratteristiche diverse da quelle che si sono poi rivelate in pratica. Per la casa di Wolfsburg evidentemente questo ha un peso minore rispetto al danno “morale” arrecato agli automobilisti americani che hanno contribuito con i loro veicoli “taroccati” all’inquinamento atmosferico.
Un esempio da seguire anche in altri casi e nel nostro paese
In una sua dichiarazione dopo aver ricevuto l’incarico da Volkswagen, Feinberg ha detto che questa tipologia di mediazione, con trattative “faccia a faccia”, è tipica del suo paese, e che le inefficienze che sono aumentate nei casi di contenzioso in tribunale, così come i costi crescenti, hanno portato ad un aumento di questo tipo di soluzione, ed ha citato il “Fondo di compensazione della vittime dell’11 settembre” come un esempio “lampante” di questo fatto, sostenuto in questo caso anche dal governo americano. Si può quindi auspicare che queste procedure di mediazioni di massa affidate a professionisti siano utilizzati anche nel nostro Paese, come ad esempio nel caso delle truffe dei risparmiatori delle banche.
1 commento
oggi 8 settembre 2016 udienza di mediazione a Roma contro VW Germania e Italia, oltre al Concessionario. si è presentato solo il concessionario e la VW si è rimpallata la responsabilità. SCANDALOSO