La riscrittura delle norme sulla mediazione era attesa da settimane, forse da tutti. Il Ministro Severino, da subito, aveva dichiarato di voler attendere le motivazioni della Consulta che, limitandosi all’eccesso di delega, di fatto le aveva lasciato campo libero. Nel frattempo, l’inevitabilità di un meccanismo che includa elementi di obbligatorietà è parsa incontestabile: le mediazioni sono calate del 80%, da quando la mediazione è tornata a essere volontaria. Persino quel 20% di procedure volontarie avviate nei mesi scorsi, “trainate” dall’obbligatorietà è venuto meno: dimostrazione plastica che la mediazione solo volontaria è un ossimoro, non il contrario. Del resto, le mediazioni sono scarsissime in ogni Paese in regime di volontarietà.
Questa situazione, preludio alla decimazione di un settore economico nel quale sono stati fatti forti investimenti, da noi colpisce più duramente proprio gli organismi di mediazione degli avvocati, arrivati nelle grandi città a gestire diverse migliaia di procedure all’anno, e dove i mediatori sono sempre avvocati. Rischia così di chiudersi una porta d’accesso alla giustizia privilegiata per i legali, e un passaggio naturale verso le camere arbitrali forensi, cui il CNF lavora.
Il modello di mediazione emerso in questi giorni non avrebbe richiesto però alcun ‘mea culpa’. La proposta più convincente sul campo, per fare ripartire la mediazione, cambiava infatti aspetti fondamentali del vecchio istituto. Niente più obbligo di svolgere il tentativo di conciliazione, sostituito da un più agevole ed economico “incontro filtro” tra le parti e il mediatore: se le parti si convincono che il tentativo di conciliazione ha possibilità di successo, la mediazione vera e propria può iniziare; diversamente, nel massimo di trenta giorni la procedura finisce senza conseguenze negative. Da qui anche una naturale selezione degli organismi e dei mediatori: solo i migliori convinceranno le parti ad arrivare sino in fondo al tentativo. Cancellati poi gli effetti della vituperata “proposta del mediatore”, che pochi avevano gradito. Il tutto per un periodo sperimentale di quattro anni.
Bruxelles aveva più volte plaudito al modello italiano di mediazione, l’unico a produrre risultati numericamente apprezzabili. Ma l’avvocatura non ha mai digerito il D.lgs. 28/2010. Questo nuovo modello di mediazione avrebbe potuto non solo ridare al Paese uno strumento di cui vi è gran bisogno, ma anche fornire agli altri Paesi Ue, ove le mediazioni arrivano al massimo a poche migliaia all’anno, un esempio importante. Se la vedrà il prossimo Parlamento, che ora non troverà certo una situazione migliore della giustizia civile.
Giuseppe De Palo – Presidente di ADR Center
4 commenti
E’ un vero peccato farsi sfuggire un occasione del genere, io vi depositerò due volontarie la prossima settimana, ci provo e ci credo ancora, certo la spinta della obbligatorietà light era importante
dal 24 ottobre nessuna nuova mediazione attivata per contro delle 20/30 mensili pre sentenza; ho già disdetto i locali (sede secondaria)e sto cercando un nuovo lavoro, visto che prima svolgevo esclusivamente la professione di responsabile di sede e mediatore.
Insomma per quanto mi riguarda la sentenza mi ha distrutto professionalmente; grazie Corte e soprattutto grazie Ministro.
a chi mi legge dico: la sentenza della consulta mi ha dato una sferzata così forte, ma così forte che dopo un pò il mio cervello ha cominciato a funzionare così:
*Abbiamo la legge sulla Mediazione ?
SI’
* Tutti,compresi gli avvocati, son contrari alla mediazione?
* NO!
* L’85% ,se non di più,dei Mediatori sono Avvocati che credono nella Mediazione!
* La Confindustria e quindi le imprese sono favorevoli !
* Il comunicato fatto dall’Ordine Nazionale dei commercialistisul “sole 24 ore” dimostra che sono favorevoli alla Mediazione!
*Molte Associazioni di Categoria hanno fatto convenzioni con Organismi di Mediazione!
*Certo! Ci manca L’obbligatorietà che ci avrebbe dato un bell’aiuto
*E Allora?
*Stiamo fermi ad aspettare una buon’anima che ci porta la Mediazione?
* Andiamo a contattare quelli che che credono nella Mediazione tra le categorie che ho citato sopra!
* Sono convinto che ne troverete Tanti!
* E, se qualcuno vi delude o addirittura non vi ascolta,lasciate perdere e andate avanti ne troverete (perchè di avvocati ce ne sono tanti ..)
* e poi i Commercialisti , Le associazioni, gli artigiani e tanti altri…
PROVATE!!!! PERCHE’ A ME STA DANDO GRANDI SODDISFAZIONI !!!!!
E INFINE IMMAGINATE DI COMINCIARE A FARE ANCHE GLI ARBITRATI, SI’GLI ARBITRATI . PERCHE’ TUTTI GLI ORGANISMI DI MEDIAZIONE SONO ANCHE ORGANISMI DI ARBITRATO………….
AUGURI A TUTTI
Penso ci siano altre strade, diverse dall’obbligatorietà, per fare decollare l’istituto della mediazione: incentivi/penalizzazioni e campagna seria di informazione sul funzionamento, sulle potenzialità e sui vantaggi della mediazione rispetto alle aule di tribunale. Se ciò fosse fatto gli studi legali rischierebbero di perdere clienti se dopo averli informati, come la legge continua a prevedere, della possibilità di percorrere la strada della mediazione poi cercassero di convincerli che l’estenuante e costosa azione legale è meglio. O mi sbaglio?