Secondo il Parlamento europeo (9.12.2017) “L’Italia utilizza la mediazione sei volte più del resto d’Europa“. La mediazione obbligatoria è stata normata in Italia nel 2010 ed è entrata in vigore nel 2011. Opposizione serrata da parte degli avvocati, disinteresse apparentemente benevolo da parte dei giudici. A fine 2012 ne segna una battuta d’arresto la dichiarazione di incostituzionalità, per riprendere poi quota con la reintroduzione nel 2013, con la possibilità di “Opt-Out” dal procedimento.
Risultati:
2011 – 60.810 mediazioni, 9.912 accordi, tasso di successo 16%;
2018 – 151.923 mediazioni, 20.965 accordi, tasso di successo 14%.
20.965 è il più alto numero di accordi di mediazione mai raggiunto in Italia. Nelle procedure svoltesi con tutte le parti presenti e proseguite oltre il primo incontro, la percentuale di successo nel 2018 è stata del 45%. Tuttavia, la mediazione è cresciuta ben al di sotto delle sue potenzialità: i nuovi giudizi iniziati nei tribunali italiani nel 2018, infatti, sono stati 3.220.928.
In Italia la mediazione, intesa quale condizione obbligatoria di procedibilità, è limitata a materie che corrispondono all’ 8% circa di tutte quelle oggetto di contenzioso giudiziale. In TUTTE le questioni relative ai diritti civili disponibili, invece, i giudici possono ordinare alle parti di attivare la mediazione (mediazione demandata, ex art. 5, c.2, D.Lgs. 28/2010) e/o possono proporre una soluzione della controversia basata sull’equità (proposta di conciliazione del giudice, ex art. 185-bis c.p.c.), proposta che le parti possono accettare o rifiutare (arbitrato non obbligatorio). Quando la mediazione obbligatoria fu introdotta, i magistrati la guardarono con apparente benevolo distacco, ma a partire dal 2015 è grazie ai giudici che la mediazione italiana è cresciuta; le mediazioni demandate sono ammontate al 2% (di tutte le procedure avviate presso gli organismi di mediazione) nel 2011, 10% nel 2015, 11% nel 2016, 13% nel 2017, 15% nel 2018.
1- Introduzione
Il Sole 24 Ore, 6.11.2019, pag. 19 – “Mediaset, ultimatum del giudice, entro il 22 l’accordo con Vivendi – Al via il tentativo di conciliazione sui punti stabiliti dal Tribunale – A questo punto Mediaset e Vivendi hanno tempo fino al 22 novembre per capire se si può trovare una quadra e mettere la parola fine alla battaglia giudiziaria, che si sta consumando attorno al destino di Mfe, il progetto di holding internazionale di Mediaset. / Ieri dal Tribunale di Milano è arrivato quello che a buon diritto può essere qualificato come colpo di scena. Il giudice Elena Riva Crugnola …. ha dato tempo fino al 22 novembre in un tentativo di conciliazione che, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, era stato suggerito da Mediaset ma messo a punto, nei contenuti, dal giudice. …. “.
Purtroppo tali “colpi di scena” non sono frequenti presso i tribunali italiani. L’ordinamento (innanzitutto nell’art. 185 c.p.c.) prevede il tentativo di conciliazione effettuato dal giudice, ma il suo utilizzo è a macchia di leopardo e limitato. Molti magistrati non hanno una naturale inclinazione ad esperirlo e sembra mancare una specifica formazione; eppure è uno strumento che può dare buoni risultati, considerato che può essere combinato con la regolamentazione delle spese del processo (art. 91.c.p.c). Il D.Lgs. 28/2010, l’entrata in vigore dell’art. 185-bis e il richiamo alla riduzione del numero delle controversie pendenti, da parte di Ministero della giustizia e Consiglio Superiore della Magistratura, stanno lentamente modificando questo approccio culturale [1] .
Nel 2009, in Italia, si registravano:
– un numero enorme di cause civili pendenti in tutto il sistema giudiziario, 5.700.105, il più alto di sempre;
– un gran numero di nuove cause civili 5.012.000 (quelle presso i tribunali 2.779.000);
– durata di una causa civile 1.066 giorni.
Nel 2010 la mediazione obbligatoria fu introdotta dal D.Lgs. 28/2010, in materie che rappresentavano l’8% di tutte le controversie civili dinanzi ai giudici italiani (opposizione furiosa da parte dell’ avvocatura e apparente benevolo disinteresse da parte dei giudici); entrò in vigore nel 2011, con la possibilità per gli accordi raggiunti in mediazione di divenire esecutivi. Dal 2011 al 2018, nell’ambito delle procedure di mediazione, sono stati conclusi accordi per un totale di 130.438. Nel 2018 il numero di nuovi contenziosi civili presso i tribunali era diminuito a 2.001.508 (principalmente a causa della crisi finanziaria iniziata nel 2008: redditi più bassi, meno contenzioso) e le cause civili pendenti erano ridotte a 3.443.105 [2] .
Il 12.12.2012 la Corte Costituzionale dichiarò incostituzionale la mediazione obbligatoria per eccesso di delega, e non per violazione del diritto di difesa da parte dei cittadini. Sotto la pressione della UE la mediazione obbligatoria fu reintrodotta dal D.Lgs. 69/2013 [3] . Il numero dei conflitti giudiziali, nelle materie oggetto di mediazione obbligatoria, era aumentato del 9% dopo la dichiarazione di incostituzionalità, diminuì del 15% con il ripristino [4].
Come detto, a fine 2013 fu reintrodotta la mediazione condizione obbligatoria di procedibilità. Ma la forte pressione esercitata dagli avvocati su governo e parlamento fece introdurre cambiamenti rilevanti rispetto alla precedente normativa. Tra gli altri:
– gli avvocati sono mediatori “ope legis” (e per quasi due anni è stato chiesto loro di seguire un corso di formazione di base di sole 15 ore!);
– assistenza (cioè, presenza in mediazione) obbligatoria degli avvocati alle parti;
– un primo incontro “informativo” e gratuito; la parte invitata partecipa e può dichiarare se iniziare o no la mediazione (Opt-Out), che da quel momento diviene totalmente volontaria (secondo un’errata interpretazione della legge, il soggetto invitato potrebbe non partecipare al primo incontro, presenti l’attivante ed il mediatore).
Giusta il D. Lgs. n. 28/2010, prima versione, la mediazione poteva iniziare anche su invito del giudice. Il D. Lgs. n. 69/2013 introdusse la possibilità per i giudici:
– di ORDINARE ai contendenti di attivare una mediazione in TUTTE le controversie (non solo quelle soggette a mediazione obbligatoria) relative a diritti civili inalienabili (mediazione demandata [5] , art. 5, c.2, D.Lgs. 28/2010)
– di fornire una proposta di soluzione secondo equità (proposta di conciliazione del giudice, art. 185-bis c.p.c) in TUTTE le controversie (non solo quelle oggetto di mediazione obbligatoria) relative a diritti civili inalienabili, rimanendo le parti libere di accettare o rifiutare (arbitrato non vincolante).
In alcuni casi i giudici combinano queste due opzioni: propongono una soluzione e, se la proposta viene rifiutata, ordinano una mediazione obbligatoria (Arb-than-Med, arbitrato-e-mediazione).
Nel tempo, i magistrati hanno pure elaborato innovazioni interessanti (ed efficienti): le “Alternative Sentence Resolutions“, la “conciliazione integrata”, la “mediazione effettiva – giustizia semplice” e la “mediazione guidata”. Inoltre, l’uso combinato di proposta di soluzione e mediazione demandata può essere utilizzato pure come strumento di gestione efficace dei procedimenti giudiziari.
2 – Le innovazioni introdotte dai giudici.
Tra il 2010 ed il 2013 i giudici italiani guardarono alla mediazione con apparente benevole distacco, considerandola “Figlia di un Dio Minore” [6] Le principali perplessità da parte loro erano probabilmente le seguenti:
– introduzione nell’ordinamento italiano, le cui radici risalgono al diritto romano, di una procedura tipica di altre colture (presupposto infondato; la mediazione fa parte della storia e della cultura giuridica italiana, purtroppo ce ne siamo dimenticati [7] );
– metamorfosi del sistema, in cui le controversie vengano inizialmente gestite con tecniche basate sulla psicologia e non sulle garanzie costituzionali; preferenza per un avvocato come mediatore (concezione basata su una conoscenza molto modesta della mediazione);
– interferenza tra mediazione e giurisdizione (ragionevole preoccupazione);
– avanzamento di carriera del magistrato, che dipende in gran parte dal numero di sentenze da lui pronunciate; se i criteri di progressione di carriera includessero anche il numero di controversie risolte attraverso la mediazione (procedura più rapida), i giudici potrebbero trascurare la loro funzione giurisdizionale (discutibile e irragionevole preoccupazione, che non tiene conto del carico di lavoro medio di ciascun giudice e dell’enorme arretrato della giustizia italiana).
Tuttavia, alcuni magistrati iniziarono ad analizzare la mediazione e il suo possibile utilizzo. Mi riferisco principalmente a:
– “Progetto Conciliamo”, lanciato nel 2005 presso il Tribunale di Milano [8];
– “Progetto Nausicaa”, avviato nel 2009 presso il Tribunale e l’Università di Firenze;
entrambi i progetti focalizzati sull’analisi della mediazione e volti a migliorarne la conoscenza tra le professioni legali;
– l’esperienza di Modugno, Articolazione del Tribunale di Bari, che dal 2011, e sotto il coordinamento del suo dirigente, giudice Mirella Delia, ha promosso la “conciliazione integrata”;
– l’esperienza di Ostia, Sezione Distaccata del Tribunale di Roma, il cui dirigente, giudice Massimo Moriconi, grazie ad un uso intensivo di invito alla mediazione, durante il periodo 2012-2013 ridusse di almeno il 10% le cause nel suo ruolo [9].
2.a – Tribunale di Roma, Alternative Sentence Resolution
Quale metodo ha utilizzato il Dr. Moriconi ? Il giudice analizzava tutti i nuovi casi e, quando pensava che le parti avrebbero potuto raggiungere un accordo, le invitava, insieme ai loro avvocati, ad attivare una procedura di mediazione. I fattori di successo identificati sono stati:
“ a. qualità elevata degli organismi di mediazione in tutti i loro componenti (struttura logistica appropriata a rispettare tempistiche concentrate, coordinato e adeguato apparato di supporto tecnico-giuridico ai mediatori, elevata competenza e professionalità di questi ultimi, consapevolezza che un consistente numero di accordi portati a compimento costituirà elemento sintomatico a testimonianza della reale capacità di buon funzionamento di un organismo, il che si accompagna al ripudio ed al contrasto di un vuoto formalismo burocratico);
“ b. leale collaborazione degli avvocati con l’organismo ed il mediatore, con le controparti e con il giudice;
“ c. piena comprensione delle potenzialità dell’istituto della mediazione ed energico impulso alla mediazione da parte del giudice;
“d. predilezione concettuale dello strumento della mediazione delegata su quello della mediazione obbligatoria;
“ e. periodicità degli incontri fra Organismi, Foro e Magistratura per l’affinamento degli strumenti di mediazione e per l’elaborazione di protocolli operativi di raccordo fra i vari momenti e soggetti che operano nel sistema del procedimento di mediazione” [10] .
La moral suasion risultò efficace. Come già sottolineato, nel periodo 2012-2013 nella Sezione staccata di Ostia le cause a ruolo del dirigente furono ridotte del 10%.
Dal 23.9.2013 al 10.10.2014, nel Tribunale di Roma, il Dr. Moriconi ha avuto a ruolo circa 700 cause, 200 delle quali riteneva potessero essere gestite con i metodi ADR. Più precisamente, in 121 casi ha fatto ricorso all’art. 185-bis c.p.c. (arbitrato non vincolante), in 35 alla mediazione demandata e in 46 al 185-bis e alla mediazione delegata (Arb-than-Med). Nel 58% dei casi le parti hanno raggiunto un accordo. Per quanto riguarda le controversie a ruolo, riduzione dell’8%.
Dato il continuo uso di questi strumenti, il Dr. Moriconi ha denominato i suoi provvedimenti ASR Alternative Sentence Resolution: 110 nel 2017, di cui 57 (48%) risolti con accordo [11] .
2.b – Tribunale di Bari, conciliazione integrata
Atra esperienza di rilievo è stata intrapresa presso il Tribunale di Bari. Nel 2011 il magistrato coordinatore della Sezione Distaccata di Modugno, giudice Mirella Delia, avviò la “conciliazione integrata” [12] basata sul seguente provvedimento
REPUBBLICA ITALIANA
TRIBUNALE CIVILE DI BARI
IL GIUDICE
– Condotta nel contraddittorio breve discussione sui punti salienti della controversia;
– Valutata, con l’adesione delle parti, l’opportunità di avviare fra loro un percorso conciliativo;
– Letto l’art. 185, comma 1, cpc (come modif. dalla L. n. 263/2005), in vigore dall’1.3.2006;
– Richiamate le recenti riforme normative in materia di conciliazione e mediazione nel processo civile;
INVITA
le parti a depositare e scambiare via fax, entro il ……… , proposte e/o offerte per la definizione bonaria della controversia, ed entro il ………. a depositare e scambiare via fax eventuali controproposte, assegnando ulteriore termine sino al ……… , per tenere fra loro un incontro assistite dai legali (ed eventualmente presso gli organismi preposti all’attività conciliativa ai sensi della L. n. 69/2009), finalizzato ad esaminare le ipotesi transattive articolate, avendo cura di documentarne l’esito mercé la redazione di apposito processo verbale da depositarsi sino a 10 gg prima dell’udienza di rinvio e di cui potrà tenersi conto, nel merito, al momento della regolamentazione delle spese processuali.
RINVIA
il presente procedimento all’udienza del ……… , ore …… , disponendo per quella data la comparizione delle parti innanzi a sé al fine di poter svolgere, in ossequio al dettato del citato art. 185 cpc ed ove ancora possibile, il tentativo giudiziale di conciliazione.
Bari, IL GIUDICE [13]
L’iniziativa – basata su art. 111 Costituzionale (principio del “giusto processo”), art. 5 della Direttiva Europea 2008/52/CE e combinato disposto degli artt. 185 e 185-bis del codice di procedura civile italiano [14] – è stata resa possibile grazie alla partecipazione di avvocati del foro locale e la collaborazione di giovani laureati, che stavano conducendo un periodo di formazione presso il Tribunale.
Da allora l’esperimento ha proseguito presso il Tribunale di Bari, con il coinvolgimento di altri giudici e fino ad affinarsi nel 2015 in forza di un vero e proprio Protocollo proteso alla gestione del processo civile attraverso l’impiego rafforzato degli istituti di giustizia partecipata e, in particolare, delle ordinanze ex art. 185-bis c.p.c..
Si è così registrato un trend in crescita fra le proposte conciliative 185-bis c.p.c. emesse nel Tribunale di Bari:
– 15 nel 2015;
– 914 nel periodo 1.1.2016 / 30.6.2018; per 414 di essi le procedure sono state definite, di cui 332 (80%) senza ulteriori interventi del giudice (accordo o rinuncia al contenzioso), e solo 82 (20%) con sentenza ovvero altra modalità contenziosa [15].
Inoltre, è stato creato un database online gratuito (identificato dall’acronimo “BDDC”, che sta per Banca Dati Digitale Conciliativa), ove confluisce una selezione di accordi e provvedimenti ex art. 185-bis nonché di mediazione demandata, completamente gestito in ambiente giudiziario [16] ; database condiviso ad oggi, per la sua spiccata componente formativa, da numerosi Tribunali e dalle Università di Bari, Cagliari, Firenze, Napoli e Cosenza [17].
Il progetto è parte delle “Best practices“, registrata n. 2526 e selezionata dal Consiglio Superiore della magistratura nell’apposito Manuale delle buone prassi giudiziarie ritenute esportabili (delibera CSM del 18.6.2018), in quanto dotata di apposito sistema di tracciabilità informatica in grado di misurare il percorso conciliativo ed i suoi risultati.
La componente organizzativa di questa esperienza punta alla stretta collaborazione fra gli uffici dei magistrati informatici e il Cisia, per offrire ai Capi Ufficio un supporto statistico attendibile ai fini della valutazione dell’impegno conciliativo profuso negli uffici giudiziari in vista del conseguimento degli obiettivi e dei carichi esigibili nei c.d. programmi di gestione ex art. 37.
2.c – Università e Tribunale di Firenze, mediazione effettiva e giustizia semplice
Nel 2009 l’Università (Prof.ssa Paola Lucarelli) e il Tribunale (giudice Luciana Breggia) di Firenze, nonché l’Osservatorio della giustizia civile (associazione di giudici e avvocati), l’ordine degli avvocati e la Camera di commercio hanno lanciato il progetto Nausicaa, relativo alla mediazione demandata, con tre obiettivi:
– fornire informazioni sulla mediazione attraverso un ufficio, situato nel tribunale;
– fornire ai giudici il supporto di giovani borsisti di ricerca, esperti di mediazione, per individuare le controversie gestibili tramite questa procedura;
– e monitorare l’evolversi della mediazione demandata dal giudice [18].
Nel 2012 i primi risultati dell’esperimento: se tutte le parti erano presenti nella mediazione, sono stati raggiunti accordi nel 46% dei casi; accordi di fuori del quadro di mediazione raggiunti nel 27% dei casi [19] .
Come riportato in precedenza, nel 2013 il primo incontro di mediazione “informativo”, gratuito, è stato introdotto nella legislazione italiana, con la possibilità per le parti di recedere dal procedimento (la mediazione vera e propria, del tutto volontaria, inizia dopo la prima riunione informativa). La parte invitata, secondo una errata interpretazione degli avvocati, potrebbe astenersi dalla procedura non partecipando al primo incontro (con l’attivante e il mediatore) o partecipare (non di persona, ma rappresentata da avvocati) solo per dichiarare che non è interessato a perseguire la mediazione.
Il Tribunale di Firenze, seguito da molte altre corti, ha interpretato fedelmente la norma, sottolineando che gli avvocati sono mediatori “ope legis“, quindi “ope legis” dovrebbero conoscere la mediazione, la necessità della presenza personale delle parti e l’importanza di una efficace interazione fra di loro. In altre parole, i giudici hanno sottolineato che la mediazione deve essere “effettiva”.
Inoltre, dal 2017 il Tribunale (Dr.a Marilena Rizzo, presidente) e l’Università (Prof.a Paola Lucarelli) di Firenze, unitamente a Camera di Commercio, Città metropolitana, principali organismi ordinistici di mediazione e la Fondazione Cassa di Risparmio hanno avviato il progetto “Giustizia semplice” con il triplice scopo di migliorare l’efficienza del “servizio giustizia” (riduzione dell’arretrato e processi più rapidi), realizzare (insieme al Dipartimento di ingegneria – informatica) un algoritmo che valuti la mediabilità del contenzioso e la probabilità del risultato, analizzare l’impatto sociale dell’iniziativa. Le sezioni del tribunale coinvolte sono state il Tribunale delle imprese e la Sezione III civile (controversie contrattuali). I giudici sono stati affiancati da dieci stagisti, cui è stata riconosciuta una borsa di studio. Nei primi dieci mesi di vita del progetto sono stati analizzati circa 6.500 fascicoli, 1.296 controversie sono state oggetto di mediazione demandata, per il 72% è stata avviata la mediazione; di queste ultime si è raggiunto accordo nel 46% dei casi. La Sezione III civile nel 2017 registrava circa 9.400 cause pendenti, 7.400 circa a luglio 2019 [20] .
Progetto analogo (Tribunale, Università, Ordine degli avvocati, Camera di commercio, banca) è stato annunciato a febbraio 2019 a Perugia [21] .
2.d – La mediazione guidata
La mediazione è una procedura informale, molto flessibile, che permette anche la presenza di un consulente tecnico, su richiesta di tutte le parti e nominato dall’organismo di mediazione, spesso richiesto dal giudice nell’ambito della mediazione demandata. Se non viene raggiunto un accordo, la perizia elaborata dal consulente tecnico può essere utilizzata nel successivo giudizio, con risparmio di tempo e denaro [22] .
E c’è un’altra opportunità. Durante il processo il giudice può chiedere l’intervento di un consulente tecnico e, sulla base della sua perizia, ordinare alle parti di attivare una mediazione demandata, sottolineando, alle parti ed al mediatore, i “paletti” entro cui cercare l’accordo (inviando, inoltre, al mediatore tutti i documenti disponibili). Questo tipo di procedura è chiamata mediazione demandata guidata.
Secondo alcuni studiosi questo approccio andrebbe contro l’autonomia della mediazione e del mediatore. A mio avviso, al contrario, esso comporta solo l’individuazione della ZOPA (zone of possible agreement – area del possibile accordo) effettuata dal giudice e non dalle parti, semplificando così l’attività iniziale del mediatore. E nulla impedisce che, durante la mediazione, vengano presi in considerazione argomenti ulteriori (gli “interessi” oltre le posizioni) e che si raggiunga un accordo oltre i “paletti” originariamente fissati.
Una delle prime applicazioni di tale tipologia di mediazione è dovuto alla Dr.a Laura Fazio, giudice in un processo tra banca e cliente, relativo al calcolo degli interessi su un conto corrente. Il magistrato ordinò una consulenza tecnica, ma la perizia non fugò tutti i dubbi e, pertanto, non le fu possibile prendere una decisione o fare una proposta vincolante (art. 185-bis c.p.c.). Il giudice, quindi, elencò i punti controversi rimasti e inviò le parti di mediazione, indicando una serie dettagliata di “paletti”, di cui avrebbe dovuto tener conto il mediatore. In caso di mancanza di accordo, il magistrato avrebbe chiesto al consulente tecnico una nuova perizia, con costi aggiuntivi e allungamento dei tempi per giungere ad una soluzione [23].
Un uso diffuso ed un’analisi della mediazione demandata guidata è stato fatto dal già citato giudice Dr. Massimo Moriconi [24] . Fino ad ordinare, a luglio 2019, una mediazione guidata “con range“: studiato il caso, analizzati gli aspetti legali, esaminato il contenuto di una probabile sentenza, giunse alla conclusione che il processo poteva durare anni, comportare costi consistenti ed essere oggetto di appello. Convinto che le parti potessero raggiungere un accordo, ordinò loro di attivare una mediazione demandata, sottolineando il “range” del possibile importo del risarcimento [25].
2.e – Mediazione demandata come strumento di gestione del processo
La mediazione demandata può divenire anche strumento di “case management” del processo. Questa possibilità, ancora poco studiata in Italia, è stata evidenziata nel 2013 e 2014 dal Dr. Marcello Marinari, già presidente del Tribunale di Montepulciano.
Con la possibilità della mediazione demandata (più precisamente “disposta dal giudice”) e della proposta non vincolante di accordo, il potere del magistrato diviene “… uno strumento di case management, inteso non nel significato generico e vago con il quale viene spesso usato in Italia, ma nel senso, che possiede negli ordinamenti di common law dove è nata l’espressione, di una gestione individualizzata del processo anche attraverso l’uso di poteri discrezionali esercitabili anche d’ufficio.
“ … si tratta … di uno sviluppo veramente innovativo, nel contesto giurisprudenziale italiano. Alcune … ordinanze, nel motivare la scelta del ‘referral’, entrano in qualche modo nel merito della causa, per valutare la stessa opportunità della mediazione ed, anche senza pronunciarsi sulla fondatezza delle domande ed eccezioni, ne evidenziano talvolta le ricadute sul piano processuale, con le possibili complicazioni sul piano probatorio, mettendo in questo modo in rilievo, almeno indirettamente, la stessa difficoltà di accoglimento delle une e delle altre, in tal modo incentivando le parti alla mediazione, e fornendo loro importanti strumenti di lettura.
“ In sostanza, l’ordinanza di mediazione, nel motivare sulla opportunità del ‘referral’, può e forse ‘deve’ creare una cornice di riferimento per le parti che le possa agevolare nella ricerca di una soluzione concordata. Ma se questa giurisprudenza rappresenta uno sviluppo (nuovo) di uno strumento già noto, quella in materia di articolo 185-bis c.p.c. e di proposta conciliativa del Giudice può determinare un ulteriore salto qualitativo. Mi riferisco, in particolare, ai casi nei quali la proposta del Giudice si accompagna alla previsione di un successivo tentativo di mediazione, nel caso in cui le parti non accettino la proposta del Giudice. In questo caso, siamo in presenza di un meccanismo, di creazione giurisprudenziale, la cui efficacia complessiva è certamente superiore, a mio giudizio, a quella che i due istituti (proposta e mediazione disposta dal Giudice) possiedono separatamente.
“ La combinazione dei due strumenti configura quello che si può definire come uno strumento non più di risoluzione alternativa, ma di risoluzione integrata delle controversie, in parte attuata con un provvedimento giudiziario ed in parte con un accordo conciliativo” [26] .
3 – Conclusioni
In Italia, nel 2010, il D.L. 28/2010 ha disciplinato la mediazione obbligatoria in materie che rappresentavano l’8% circa di tutte le controversie civili dinanzi ai giudici italiani, è divenuta operativa nel 2011, è stata dichiarata incostituzionale il 12.12.2012 ed è stata reintrodotta alla fine del 2013.
In un primo momento, i magistrati – con pochissime eccezioni- erano estremamente scettici, se non ostili, alla nuova normativa. Anno dopo anno, tuttavia, hanno cominciato a usare i nuovi strumenti, inizialmente per ridurre l’arretrato cronico nel contenzioso civile, poi anche per fornire un “servizio giustizia” più adatto alle esigenze della società.
Ciò è confermato dai dati statistici prodotti dal Ministero della giustizia. La percentuale di mediazioni delegate dai giudici, sul totale del numero di procedure attivate presso gli organismi di mediazione, è stata del 3% nel 2011, il 2% nel 2013, l’8% nel 2014, 10% nel 2015, 11% nel 2016, 13% nel 2017 e 15% nel 2018. Ma queste cifre sottovalutano i risultati raggiunti dalla magistratura, perché non includono il numero dei giudizi perenti a seguito di accordo concluso dalle parti in conflitto, dopo un invito / ordine del giudice, al di fuori di un organismo di mediazione.
Per quest’ultima attività, purtroppo, non v’è una rilevazione statistica uniforme nei vari tribunali e i giudici che hanno agito (e ancora agiscono) come pionieri, non si sono accordati su un metodo unico di rilevazione. Richiamo quindi i dati, riportati nel precedente paragrafo:
– Tribunale di Roma, Alternative Sentence Resolution: il giudice Moriconi
— tra il 2012 ed il 2013 ha ridotto almeno del 10% le controversie a ruolo;
— dal 23.9.2013 al 10.10.2014 aveva a ruolo circa 700 giudizi; di questi ritenne che 200 potevano essere gestiti con metodi ASR, lo fece per 121: proposta di soluzione (art. 185-bis) n. 40, mediazione demandata n. 35, proposta di soluzione e mediazione delegata (Arb-than-Med) n.46. Nel 58% dei casi le parti raggiunsero un accordo. Diminuzione di controversie a ruolo 8%;
— nel 2017, giudizi gestiti con metodi ASR n. 110, accordi in 57 casi, 48%;
– Tribunale di Bari, casi di conciliazione integrata: 15 nel 2015; 914 tra il 1.1.2016 ed il 30.6.2018; di cui 414 procedure definite, e di queste 332 (80%) senza alcun intervento ulteriore da parte del magistrato (accordo o rinuncia al contenzioso), 82 (20%) con un provvedimento formale (sentenza o altra modalità contenziosa);
– Tribunale e l’Università di Firenze – mediazione effettiva: nel 2012, se tutte le parti erano presenti nella mediazione, sono stati raggiunti accordi nel 46% dei casi; accordi di fuori della procedura di mediazione raggiunti nel 27% dei casi. Nel 2018, 1.296 casi sono stati inviati in mediazione, le parti hanno convenuto di avviare la procedura nel 72% dei casi ed è stato raggiunto un accordo nel 46% di questi ultimi.
In Italia, i giudici sono in prima linea nell’uso dei metodi ADR. Alcuni di loro hanno operato come pionieri e tracciato un percorso. Altri seguono, ma ci vorrà molto tempo prima che il potenziale dello strumento sia pienamente sfruttato.
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Moriconi Massimo, Decalogo ASR: conoscibilità, prevedibilità e predittività della Giurisdizione, in MondoAdr 1.6.2018 https://www.mondoadr.it/articoli/decalogo-asr-conoscibilita-prevedibilita-e-predittivita-della-giurisdizione.html
Moriconi Massimo, Mediazione demandata e proposta del giudice, art. 185 bis cpc , congresso organizzato da MedyaPro part. IV Lecce, 7.6.2019 VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=5LEe8BQimjg&list=PLvELWtNJaOIULjYxe-qihqLsWDXQrZGvL&index=4
Moriconi Massimo, Mediazione guidata con ‘range’, ordinanza 4.7.2019, in Non solo sentenze 29.7.2019 https://ne-np.facebook.com/nonsolosentenze/posts/2310917582481327
Orsola Arianna, Giurisprudenza e consulenze tecniche in mediazione: intervista al dottor Massimo Moriconi , in Blogmediazione 5.2.2016 https://blogmediazione.com/2016/02/05/giurisprudenza-e-consulenze-tecniche-in-mediazione-intervista-al-dottor-massimo-moriconi/
Rizzo Marilena, Progetto Firenze, congresso organizzato da MedyaPro pat. III Lecce, 7.6.2019 VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=0oDmB3EqylU&list=PLvELWtNJaOIULjYxe-qihqLsWDXQrZGvL&index=3
Scamuzzi Lorenzo, Conciliatore – Conciliazione giudiziaria , in Digesto Italiano 1886
Spagnoletti Valeria, La rilevazione statistica della conciliazione endoprocessuale: l’esperienza del monitoraggio informatico presso il Distretto di Corte Appello di Bari, in Quaderni di Conciliazione a cura di Carlo Pilia, Edizioni AV, n.10, pagg. 105-126 Cagliari 2019 https://www.lafeltrinelli.it/libri/quaderni-conciliazione-cdrom-vol-10/9788883741418
Tramma Diana, Intervista al ‘Giudice mediatore’ Maria Grazia Fiori, in Blog Mediazione civile, 2019 https://www.dianatramma.com/intervista-al-giudice-mediatore/?fbclid=IwAR0vSObW5V-xjGesByZa0pFAG5AJZIbRBXy8Xy12lolEu8Z9y1QW0XZW6Rc
Università di Firenze, I numeri della mediazione su invito/ordine del giudice a Firenze, in Diritto24 Il Sole 24 Ore 28.11.2014 http://www.diritto24.ilsole24ore.com/_Allegati/Free/Monit_Marinaro.pdf
Università di Firenze, Gestione conflitti, progetto fiorentino premiato al Forum PA 2019, in Unifimagazine https://www.unifimagazine.it/gestione-conflitti-progetto-fiorentino-premiato-al-forum-pa-2019/
Vaccari Massimo, L’art. 185 bis c.p.c: un nuovo impulso alla conciliazione giudiziale ?, in ilcaso.it 12.2.2014 http://www.ilcaso.it/articoli/410.pdf
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NOTE
[1] Vaccari Massimo, “L’art. 185 bis c.p.c: un nuovo impulso alla conciliazione giudiziale ?”, in ilcaso.it 12.2.2014 http://www.ilcaso.it/articoli/410.pdf
Per un tentativo di mediazione effettuato da un magistrato, prima del 2010, leggere la descrizione da parte di Marcello Marinari (già presidente del Tribunale di Montepulciano) in
Fragomeni Tiziana, Caradonna Marcella, De Berti Giovanni, Marinari Marcello e Patti Yoga, Il metodo della mediazione per la gestione dei conflitti, in CELT Casa Editrice La Tribuna, 2011.
Tramma Diana, Intervista al ‘Giudice mediatore’ Maria Grazia Fiori – “Premetto che il nostro codice civile prevede la conciliazione giudiziale, in relazione agli articoli relativi alla comparizione delle parti (185 c.p.c), all’ interrogatorio libero (art. 117 c.p.c), alla conciliazione non contenziosa (art. 322 c.p.c), in quella di appello (art. 350 c.p.c.), nelle controversie di lavoro (art. 410 c.p.c.), nei procedimenti tra coniugi (art. 708 c.p.c.) e nelle spese (art. 92 c.p.c.). Quello di cui mi sono occupata io … (Tribunale di Milano, sez 7° civile, appalti, lavori opere e forniture e contratti atipici) è stato di effettuare degli incontri di conciliazione / mediazione, nell’ambito di procedure giudiziarie, per le quali ero stata all’uopo delegata”, in Blog Mediazione civile 2019 https://www.dianatramma.com/intervista-al-giudice-mediatore/?fbclid=IwAR0vSObW5V-xjGesByZa0pFAG5AJZIbRBXy8Xy12lolEu8Z9y1QW0XZW6Rc
[2] Ministero della giustizia, Monitoraggio della giustizia civile, anni 2003 / 1° trim.2019 (12.7.2019) https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?contentId=SST1287132&previsiousPage=mg_2_9_13
[3] De Palo Giuseppe, Mandatory mediation is back in Italy with new parliamentary rules, in MondoADR 22.10.2013 https://www.mondoadr.it/articoli/mandatory-mediation-italy-parliamentary-rules.html
De Palo Giuseppe e D’Urso Leonardo, Achieving a Balanced Relationship between Mediation and Judicial Proceedings, in European Parliament, The implementation of the mediation directive, 29.11.2016 http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/IDAN/2016/571395/IPOL_IDA%282016%29571395_EN.pdf
[4] Ministero della giustizia, Statistiche sulla mediazione, 2015, pag. 3
[5] Questo tipo di procedura è denominata, alternativamente, demandata, delegata o disposta dal giudice.
[6] Matteucci Giovanni, Conciliazione endoprocessuale e mediazione delegata: per la magistratura italiana ‘figlie di un Dio minore’, in MondoADR 8.12.2014 https://www.mondoadr.it/articoli/conciliazione-endoprocessuale-mediazione-delegata-la-magistratura-italiana-figlie-di-dio-minore.html
[7] Scamuzzi Lorenzo, Conciliatore – Conciliazione giudiziaria, in Digesto Italiano, 1886
Matteucci Giovanni, La mediaconciliazione: mimesi di legislazioni altrui o recupero delle nostre tradizioni ?, in Temi Romana (quadrimestrale dell’Ordine degli avvocati di Roma), anno LVIII n.1-3, gennaio /dicembre 2010 http://www.ordineavvocati.roma.it/Documenti/temi%20romana-1-3-2010.pdf
Matteucci Giovanni, Cenni storici sulla mediazione, in Academia.edu 2014 https://www.academia.edu/8642790/Cenni_storici_sulla_mediazione_-_Short_history_of_mediation
[8] Buffone Giuseppe, La mediazione demandata o disposta dal giudice come sistema omeostatico del processo civile: il progetto dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano, ilcaso.it, 2014 http://www.ilcaso.it/articoli/404.pdf
[9] Biolchini Maria Cristina, Resoconto del convegno: Il ruolo del giudice nella mediazione, in MondoADR 17.6.2013 https://www.mondoadr.it/cms/articoli/resoconto-del-convegno-il-ruolo-del-giudice-nella-mediazione.html
[10] Moriconi Massimo, La mediazione, profili operativi e problematiche operative, 2011 http://www.adrmaremma.it/moriconi01.pdf
[11] Moriconi Massimo, Decalogo ASR: conoscibilità, predibilità e predittività della giurisdizione, MondoAdr 1.6.2018 https://www.mondoadr.it/articoli/decalogo-asr-conoscibilita-prevedibilita-e-predittivita-della-giurisdizione.html
[12] L’idea della conciliazione integrata nacque dall’analisi di un progetto simile francese, gestito dal Simone Gaboriau, presidente del Tribunale di Limoge, che operava in un contesto socio economico analogo a quello di Modugno.
[13] Delia Mirella, Ufficio del processo, ragionevole durata e best practice conciliativa: estensione nazionale della banca dati conciliazione elaborata presso la Corte di Appello di Bari, in La Nuova Procedura Civile, 18.6.2018 http://www.lanuovaproceduracivile.com/delia-ufficio-del-processo-ragionevole-durata-e-best-practice-conciliativa-estensione-nazionale-della-banca-dati-conciliazione-elaborato-presso-la-corte-di-appello-di-bari/
[14] Delia Mirella, Proposte programmatiche sulla conciliazione del Tribunale di Bari – sezione distaccata di Modugno, Foro Italiano 2/2012, Monografie e varie, pag. 59.
Delia Mirella, Il giudice e le nuove combinazioni endoprocessuali nei moduli della mediazione; gli artt. 185 e 185 bis c.p.c., in La Nuova Procedura Civile, 6.2.2015 https://www.lanuovaproceduracivile.com/wp-content/uploads/2015/02/delia_mediazione.pdf
[15] Delia Mirella, La conciliazione fra organizzazione, formazione e tecnologia, in Quaderni di conciliazione a cura di Carlo Pilia, Edizioni AV, n.10, pagg. 35-82, Cagliari 2019 https://www.lafeltrinelli.it/libri/quaderni-conciliazione-cdrom-vol-10/9788883741418
Nella stessa pubblicazione:
Fazio Laura, L’efficacia della conciliazione endoprocessuale: l’esperienza del distretto della Corte d’Appello di Bari, pagg. 83 – 103,
Spagnoletti Valeria, La rilevazione statistica della conciliazione endoprocessuale: l’esperienza del monitoraggio informatico presso il Distretto di Corte d’Appello di Bari, pagg. 105 – 126
Maurelli Pasquale, Il ruolo del CTU negli istituti di giustizia partecipata e ausilio della BDDC, pagg.127- 138
Brienza Rosita Stella, Sportelli Davide e De Tullio Francesca Romana, La comunicazione a servizio della banca dati digitale conciliativa, pagg. 139 – 134.
[16] http://www.giustizia.bari.it/buone_prassi_menu.aspx
Corte di Cassazione, Le buone pratiche in materia di mediazione extra ed endoprocessuale, 6.6.2018 http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/SLIDES_SSM_6.6.2018_LE_BUONE_PRATICHE_IN_MATERIA_DI_MEDIAZIONE_ENDOPROCESSUALE_def.pdf
[17] Delia Mirella, L’Ufficio del processo e la BDDC, in AA.VV., Il processo telematico AA.VV. Key Editore, pagg. 401-423, maggio 2019 https://www.keyeditore.it/libri/il-processo-telematico/
[18] Mellersh Natasha, Ask An Expert: Luciana Breggia, Imimediation 23.6.2017, https://www.imimediation.org/2017/06/23/ask-an-expert-luciana-breggia/
Mellers Natasha, The ingenious judge – A children’s book, Imimediation 30.7.2017 https://www.imimediation.org/2017/05/30/ingenious-judge-childrens-book/
[19] Giovannucci Orlandi Chiara, The Florence Experience: A Culture Of Mediation, Imimediation 20.5.2017 https://www.imimediation.org/2017/05/20/the-florence-experience-the-culture-of-mediation/
Università di Firenze, I numeri della mediazione su invito / ordine del giudice a Firenze, Diritto24 Il sole24Ore 28.11.2014 http://www.diritto24.ilsole24ore.com/_Allegati/Free/Monit_Marinaro.pdf
Lucarelli Paola, Mediazione su ordine del giudice a Firenze, Wolters Kluwer, 2015
Lucarelli Paola e Tonarelli Annalisa, Giustizia Semplice, report di monitoraggio parziale, febbraio/dicembre 2018, Università degli Studi di Firenze 1.2.2019 http://met.cittametropolitana.fi.it/public/misc/20190401132704088.pdf
[20] E’ stato inoltre trovato il modo di registrare in procedura informatica del Ministero della giustizia i processi, oggetto del progetto “Giustizia semplice”, e la loro evoluzione.
Alla base del tutto, ricerca della qualità, non semplice tentativo di disfarsi di pratiche.
Con i soggetti coinvolti nell’iniziativa è stata costituita una cabina di regia. Nell’ambito di essa sono state individuate alcune tipologie di processi, per le quali si è ritenuto illogico pensare alla mediazione demandata: procedimento contumaciale (assoluto buonsenso, che invece difetta nel D.M 180/2010, art. 7 c.2 lett. b, che prevede, nell’ ambito della mediazione, la possibilità per il mediatore di effettuare una proposta in contumacia di una parte !), processi arrivati all’udienza di discussione con la precisazione delle conclusioni, controversie per le quali era già stata esperita la mediazione (per quest’ultimo aspetto, in altri Tribunali alcuni magistrati sono di diverso parere).
Effettuata questa scrematura, gli stagisti hanno analizzato tutte le altre pratiche, redigendo una scheda con gli elementi a favore e quelli contrari all’invio in mediazione. Analisi da parte del magistrato titolare del processo e decisione finale. I giudici hanno anche armonizzato il contenuto dell’ordinanza di invio in mediazione, cercando di adattarlo alle varie tipologie del contenzioso.
Tutti i procedimenti analizzati, sia quelli inviati in mediazione, sia quelli scartati, sono stati poi riesaminati dall’ università.
Tutti i fascicoli sono divenuti oggetto di analisi da parte del Dipartimento di ingegneria-informatica per la compilazione di un algoritmo, che valuti la mediabilità di una controversia e le probabilità di accordo. Algoritmo che possa essere di ausilio ai giudici, che non dispongono di un aiuto da parte di stagisti, e ad avvocati e cittadini per individuare il modo più opportuno di gestire una controversia.
Da ultimo si sta analizzando l’impatto sociale del progetto, valutando le ricadute sul territorio, sulle imprese e sugli operatori del diritto in generale.
Università di Firenze, Gestione conflitti, progetto fiorentino premiato al Forum PA 2019, https://www.unifimagazine.it/gestione-conflitti-progetto-fiorentino-premiato-al-forum-pa-2019/
Rizzo Marilena, Progetto Firenze, congresso organizzato da MedyaPro part. III Lecce, 7.6.2019 VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=0oDmB3EqylU&list=PLvELWtNJaOIULjYxe-qihqLsWDXQrZGvL&index=3
[21] “Tribunale di Perugia, taglio del contenzioso e mediazioni: arrivano borsisti a supporto dei giudici – Il progetto coinvolge i Dipartimenti di Giurisprudenza di Perugia e Firenze, Regione, Tribunale, Fondazione Cr Perugia e Camera di commercio”, Umbria 24, 4.2.2019
[22] Matteucci Giovanni, Consulente tecnico in mediazione: una guida operativa, Altalex 24.9.2019 https://www.altalex.com/documents/news/2019/09/24/consulente-tecnico-in-mediazione-guida-operativa
[23] Fazio Laura, Tribunale di Bari, Sezione stralcio, Articolazione di Altamura, Mediazione delegata e poteri di indirizzo del giudice, 26.2.2016 http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/14526.pdf
Vedi anche, Mariani Paola, Tribunale di Ascoli Piceno, 18.4.2017 http://www.adrmaremma.it/news427.pdf
[24] Orsola Arianna, Giurisprudenza e consulenze tecniche in mediazione: intervista al dottor Massimo Moriconi, in Blogmediazione 5.2.2016 https://blogmediazione.com/2016/02/05/giurisprudenza-e-consulenze-tecniche-in-mediazione-intervista-al-dottor-massimo-moriconi/
Moriconi Massimo, Le potenzialità della mediazione guidata, in SPFMediazione 18.4.2016
[25] Moriconi Massimo, Mediazione guidata con range, ordinanza 4.7.2019, in Non solo sentenze 29.7.2019 https://ne-np.facebook.com/nonsolosentenze/posts/2310917582481327
Moriconi Massimo, Mediazione demandata e proposta del giudice, art. 185-bis c.p.c., congresso organizzato da MedyaPro part. IV Lecce, 7.6.2019 VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=5LEe8BQimjg&list=PLvELWtNJaOIULjYxe-qihqLsWDXQrZGvL&index=4
[26] Marinari Marcello, Mediation and case management, in GEMME, The Annual Conference 2013, Bucharest, 5.10.2013 https://ecjleadingcases.files.wordpress.com/2013/11/draft-paper.pdf
Marinari Marcello, Giurisdizione e mediazione, dalla risoluzione alternativa alla risoluzione integrata delle controversie?, in MondoADR 20.2.2014 https://www.mondoadr.it/cms/articoli/giurisdizione-mediazione-dalla-risoluzione-alternativa-alla-risoluzione-integrata-delle-controversie.html
Marinari Marcello, Civil and commercial mediation in Italy, the implementation of the 2008/52/EU Directive, GEMME, European Conference, 5/6.6.2014 https://mediacionesjusticia.files.wordpress.com/2015/07/mediation-road-of-peace-for-justice-in-europe.pdf