Grosseto – L’arretrato diminuisce. Così come le nuove cause. La giustizia civile, a Grosseto, può tirare il primo sospiro di sollievo dopo anni di estrema difficoltà. Certo, le nubi nere all’orizzonte non si sono ancora del tutto allontanate, ma se non altro il bilancio del primo semestre 2011 può far guardare al futuro con più fiducia. L’ha fatto intendere anche Michele Addimandi, presidente del Tribunale di Grosseto, che ieri mattina ha aperto i lavori dell’assemblea pubblica convocata nell’ambito della Giornata della giustizia civile.
I dati. Al primo gennaio del 2009 la sezione civile del Tribunale grossetano poteva “vantare” una pendenza di 4.164 procedimenti civili ancora in corso, ai quali nei dodici mesi successivi se ne aggiunsero altri 1.714 ex novo. In tutto l’anno ne furono definiti 1.188, con la conseguenza che all’avvio del 2010 l’arretrato incrementò di oltre 500 processi, toccando quota 4.690. Lo scorso anno si è rivelato appena migliore: 1.392 le nuove cause iscritte, 1.239 i processi conclusi. Risultato: al primo gennaio 2011 le pendenze hanno toccato la cifra record di 4.843. Poi la svolta: in sei mesi, da gennaio a giugno di quest’anno, la sezione civile del Tribunale di Grosseto ha definito ben 1.564 processi, iscrivendo “appena” 458 nuove cause … . Il “monte arretrati” è dunque sceso a 3.737 procedimenti. Sempre tantissimi, beninteso, ma se il trend venisse confermato anche nella seconda parte dell’anno e poi nei successivi, la situazione pian piano potrebbe rientrare nella normalità e, per dirla con le parole dello stesso Addimandi, si potrebbe avere “…un’equiparazione di resa della giustizia civile con quella penale, che a Grosseto è un fiore all’occhiello”.
La svolta Ma come si è arrivati a invertire la rotta? L’operazione, avviata all’inizio del 2010, è stata complessa e incentrata essenzialmente su due fronti: la specializzazione dei giudici in ambito civile e l’investimento sulle mediazioni.
Specializzazione – “I dati a nostra disposizione – chiarisce Addimandi – fanno pensare che l’introduzione della specializzazione dia buoni frutti, … ed è intuibile che la specializzazione in un determinato ambito consente di operarvi al meglio“, sorride il presidente del Tribunale di Grosseto.
Mediazioni – L’altro importante filtro è rappresentato dalle mediazioni, con lo sviluppo di Camere arbitrali che operano il tentativo di conciliazione tra le parti senza arrivare al processo. I dati non sono certo determinanti nell’ottica complessiva, ma il seme comincia a germogliare se le nuove cause sono passate dalle 1.714 del 2009 alle 1.392 dello scorso anno, fino ad arrivare alle 458 del primo semestre 2011, con un trend che – se venisse confermato anche nella seconda parte dell’anno – potrebbe attestarsi sotto i mille procedimenti all’anno. “Il movimento legislativo – afferma Addimandi – ha portato a intensificare l’attività di mediazione negli istituti normativamente previsti: a dispetto delle iniziali sacche di resistenza, questa strategia sta pian piano prendendo sempre più piede e può essere importante per ridefinire una situazione grave, frutto della crisi della giustizia civile”.
Avanti così. Insomma, ce n’è abbastanza perché il presidente possa definirsi “moderatamente soddisfatto”. L’attualità non consente voli pindarici, perché nonostante l’inversione di rotta la situazione della giustizia civile grossetana resta pesante. Ma un segnale è stato dato e passa dal coraggio di scelte anche difficili, che adesso fanno vedere il futuro meno nero. Inoltre, ha precisato un magistrato, il dr. Giovanni Pugliatti, “La giustizia telematica è sempre più una realtà perché saremo ufficio sperimentale per le notifiche e le comunicazioni tramite posta elettronica certificata, eliminando così un carico estremamente fastidioso per gli utenti e sostituendolo col dialogo telematico tra le cacnellerie e gli avvocati”.
La giustizia civile a Grosseto
Anno Nuove cause Cause definite Pendenze
2008 ____ ____ ____
2009 1.714 1.188 4.690
2010 1.392 1.239 4.843
2011* 458 1.564 3.737
* Primo semestre
Di Stefano Straccali dal Corriere di Maremma