L’aumento esponenziale delle controversie internazionali in India ha sviluppato l’utilizzo di meccanismi alternativi di risoluzione del contenzioso, diminuendo l’enorme mole di lavoro dei tribunali indiani. Il metodo comunemente più utilizzato per i contenziosi commerciali internazionali in India è l’arbitrato, disciplinato dall’Arbitration and Conciliation Act del 1996.
Le principali caratteristiche di tale sistema sono la speditezza, la convenienza e la flessibilità procedurale. Fra le peculiarità della legge vi sono la minimizzazione dell’intervento degli organi di giustizia ordinaria nel procedimento arbitrale, la sanabilità del procedimento per vizi non tempestivamente eccepiti dalla parte e la forma scritta ad substantiam. Vengono inoltre dettati i requisiti essenziali per considerare lo scambio di documenti o di corrispondenza come un accordo arbitrale. In caso di disaccordo sulla nomina dell’arbitro, sarà il Presidente dell’Alta Corte, ovvero una persona o istituzione da lui designata, a procedere alla nomina. Infine, è previsto il principio della “competenza sulla competenza”: il tribunale arbitrale è competente sulla propria giurisdizione, comprese le eccezioni di invalidità del compromesso.
Tuttavia, nell’arena del commercio internazionale, e soprattutto nel campo dell’e-commerce, non si potrà continuare a far ricorso ai soli procedimenti tradizionali. Già oggi c’è la necessità di trovare ed utilizzare procedure più flessibili e veloci. Parte del problema è anche l’assenza di un’educazione che incoraggi l’utilizzo dell’informatica nel campo del diritto, incentivando l’uso dell’Online Dispute Resolution (ODR). L’ordinamento giuridico non potrà rendere giustizia se non con un’interpretazione del diritto che corrisponda a concetti e valori attuali, e che si evolva e si aggiorni costantemente.
È in quest’ottica che l’interazione della giustizia con la tecnologia diviene tanto fondamentale quanto inevitabile. Anche in India la crescita esponenziale dell’e-commerce e dei contratti conclusi via web ha accresciuto il numero delle controversie. Le procedure di ADR e ODR hanno avuto ampio successo in diverse materie e rappresentano la soluzione più adatta a questi contenziosi, specie se di natura internazionale. Tali procedimenti tuttavia non soppianteranno completamente la giustizia ordinaria, soprattutto in materie quali il diritto costituzionale e penale, dove il ricorso ai tribunali statali e alla giustizia tradizionale sarà sempre necessario.
In questo campo, il punto di partenza in India è l’Information Technology Act 2000 (IT Act 2000). Fra le disposizioni cardine di tale legge vi sono:
(a) la rilevanza giuridica dei supporti elettronici e della firma digitale;
(b) la possibilità di utilizzare questi supporti in ambito giudiziale o amministrativo;
(c) l’obbligo di conservare i supporti elettronici per un determinato periodo;
(d) la creazione di una gazzetta ufficiale elettronica.
Per una strategia di successo nell’ambito dell’Online Dispute Resolution i supporti tecnologici giocano un ruolo tutto sommato marginale, mentre l’impegno più sostanziale deriva dall’impegno di gestione del progetto. Sebbene in India sia stato creato il primo supporto tecnico-legale (PTLB TM/SM), che fornisce tra l’altro servizi di Cyber-Diritto, Cyber-Sicurezza, Due Diligence, e-commerce, e-governance, nonché procedure di ADR ed ODR, la strada da percorrere è ancora lunga.
Da: ADR&ODR. A well renowned and exclusively available resource on ADR and ODR in India providing a comparative analysis, di Praveen Dalal.