Lo stato della Florida, colpito quest’anno da una successione di quattro uragani nel giro di due soli mesi, si appresta ad affrontare le conseguenze della devastazione arrecata. Il Dipartimento dei Servizi Finanziari (Department of Financial Services – DFS) ha, difatti, predisposto un programma di conciliazione per risolvere le controversie relative ai risarcimenti chiesti dai residenti alle compagnie assicurative, così come si era fatto nel 1992 per l’uragano Andrew. In quell’occasione secondo Tom Gallagher, oggi dirigente finanziario del DFS e, all’epoca, assicuratore, le liti per le quali si giunse ad una transazione completa furono circa l’80%, mentre per un restante 10% fu comunque possibile raggiungere un accordo parziale.
In base alle stime governative, i danni causati da Charley, Frances, Ivan e Jeanne (questi i nomi degli uragani) ammontano ad una cifra compresa tra i 16 ed i 30 miliardi di dollari e si prevede che saranno inoltrate dai proprietari immobiliari alle assicurazioni circa due milioni di richieste di risarcimento. L’obiettivo del DFS è di riuscire ad occuparsi di tutte le controversie per cui sarà richiesta la conciliazione – si pensa attorno alle 30.000 – entro un anno dal varo del programma, anche se esso resterà comunque attivo più a lungo. Per essere coperta dal programma, la lite dovrà avere ad oggetto una somma pari ad almeno 500 dollari; dopo la domanda di avvio del procedimento, le parti avranno comunque 21 giorni per negoziare una soluzione concordata prima che abbia inizio la conciliazione vera e propria. I costi di quest’ultima saranno sempre a carico delle compagnie d’assicurazione, le quali avranno anche l’obbligo di far sedere al tavolo delle trattative soggetti dotati di sufficiente autonomia decisionale e di potere di firma, pena altrimenti il dover rimborsare le spese sostenute dalla controparte.
La gestione del programma di conciliazione è stata dal DFS affidata al Centro Collins per le politiche pubbliche, organizzazione apolitica e no-profit di risoluzione delle controversie, la quale avrà il compito di scegliere i conciliatori e di fissare l’agenda della procedura. Il Centro ha reso noto di voler contattare una cinquantina di neutrali.
Il requisito minimo per essere selezionati sarà l’abilitazione a conciliare nella circoscrizione giudiziaria di competenza. La scelta verrà fatta tenuto conto dell’anzianità di servizio, dell’esperienza nel campo specifico delle liti petitorie, della disponibilità di tempo e della vicinanza geografica ai quattro centri per la conciliazione in corso di allestimento. Il conciliatore potrà , però, essere ricusato dalle parti per giusta causa, come nel caso in cui dovesse esserci conflitto d’interessi, comprovata incompetenza nel caso concreto o altri ragionevoli motivi.
Le parti potranno chiedere, inoltre, che un rappresentante del DFS assista al procedimento, al solo fine di fornire informazioni di carattere legale. Potranno, altresì, farsi assistere da un avvocato, purchè, si legge nel regolamento del programma, questi si comporti in maniera collaborativa e si guardi dal trasformare le sessioni di conciliazione in udienze processuali.
.