Approvato a luglio dalla Camera l’emendamento Benevenuto-Buemi al disegno di legge sulla competitività (A.C. 5736).
Fra le novità di rilievo l’art. 27 bis che estende la conciliazione stragiudiziale (prevista dal D. Lgs. 5/2003) a tutte le controversie civili e commerciali vertenti su diritti disponibili, comprese quelle che hanno natura internazionale.
Si tratta evidentemente di un ragguardevole riconoscimento per questo procedimento, invocato all’interno di un disegno di legge la cui finalità è di rilanciare la competitività delle aziende italiane.
In altre parole, il legislatore esplicitamente riconosce alla conciliazione il valore di strumento idoneo per aiutare le parti in causa a risolvere la propria controversia in maniera veloce e con il contenimento dei costi e dei tempi
La parola adesso spetta al Senato. Non va tuttavia dimenticato che, nonostante questo importantissimo passo in avanti del legislatore, rimane comunque un requisito imprescindibile l’inserimento della clausola di conciliazione nei contratti e negli statuti delle società . Perchè prevenire una controversia è l’unico metodo valido per potere arginare con successo potenziali situazioni di disaccordo.