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avere un numero sufficiente all’interno del centro di mediazione di rappresentanti qualificati per la risoluzione delle liti, inclusi medici e specialisti ove necessari;
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dimostrare di essere in grado di comporre una controversia in tempi brevi;
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dimostrare riservatezza nel trattamento delle informazioni mediche relative al paziente;
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dimostrare uniformità di giudizio e univocità nella interpretazione di leggi, regolamenti e condizioni contrattuali;
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poter produrre dati e informazioni sull’attività di risoluzione di controversie;
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essere autonomi rispetto alle assicurazioni e strutture sanitarie.
E’ allo studio del legislatore dello Stato di New York una proposta in tema di assistenza sanitaria che prevede il ricorso a procedure ADR in tutte le controversie che sorgono tra i pazienti e le assicurazioni sanitarie private aventi ad oggetto il pagamento di interventi e terapie mediche.
Le due proposte presentate presso le due camere lo scorso 7 gennaio prevedono che la Commissione Salute e l’Associazione delle Assicurazioni collaborino per trovare congiuntamente un’intesa circa le norme da applicare per questo tipo di controversie.
Il sistema verrebbe gestito attraverso un albo statale o regionale di mediatori o di centri che offrono il servizio di mediazione, ideato dalla Commissione Salute, la quale stabilisce anche i criteri di idoneità e requisiti, tra cui:
L’introduzione di questo sistema ridurrebbe sensibilmente i tempi di componimento delle controversie, se si considera che – sempre secondo il progetto di legge – la procedura deve concludersi in trenta giorni dal ricevimento di tutte le informazioni richieste dai mediatori alle parti, ed entro i successivi trenta deve essere eseguito il pagamento delle somme riconosciute.
I costi della procedura sono previsti inizialmente a carico di entrambe le parti e successivamente posti a carico del soccombente, salva la possibilità che gli arbitri dispongano una compensazione delle spese.
Il progetto di legge vieta poi espressamente l’inclusione nei contratti tanto di clausole che impediscano il ricorso a procedure di ADR, quanto di quelle che la rendano obbligatoria. Esclude inoltre la possibilità che la struttura sanitaria in attesa della definizione della controversia richieda il pagamento direttamente al paziente assicurato.
Il progetto è attualmente deferito all’Assemblea della Commissione Salute.