Possibile svolta nella discussa vicenda degli abusi perpetuati da alcuni ecclesiastici negli Stati Uniti. Dopo le numerose polemiche contro l’arcidiocesi di Milwaukee, rea di aver coperto le responsabilità dei preti, la conciliazione sembra la soluzione auspicabile e ideale a placare l’ira delle vittime.
L’Arcidiocesi di Milwaukee caldeggia esplicitamente la scelta della conciliazione, forse in considerazione del fatto che le vittime hanno già avviato 5 cause penali. Come riportato dal portavoce dell’arcidiocesi, Jerry Topczewski, “L’Arcivescovo Timothy Dolan ha affermato che la sua speranza è che questi casi possano essere risolti grazie alla conciliazione, la quale a sua volta dovrebbe focalizzarsi non solo sui temi strettamente legali, ma anche sul supporto spirituale ed emotivo, una sorta di giustizia riparatrice”.
I precedenti, purtroppo, sono numerosi. Basti pensare che Jeffrey Anderson, avvocato di St Paul, ha portato avanti circa 500 casi di presunti abusi da parte di religiosi. Le presunte vittime lamentano anche il fatto che l’arcidiocesi abbia lasciato che il prete incriminato continuasse le sue funzioni, pur essendo i superiori a conoscenza del suo crimine e pur avendo lui stesso ammesso già nel 1987 di aver compiuto violenza su un bambino nella diocesi ove era in servizio. Sebbene a tutt’oggi non siano state fissate date precise, il dialogo sulla conciliazione è iniziato, stando a quanto sostiene il portavoce Topczewski.