Agli inizi di agosto la National Conference of Commissioners on Uniform State Laws valuterà se adottare o meno l’appendice internazionale integrativa all’Uniform Mediation Act (UMA), la cui versione definitiva è stata redatta in questi giorni.
Tale documento, volto ad ampliare l’efficacia nazionale dell’UMA relativamente alle procedure di conciliazione nel commercio internazionale, riprende la legge modello delle Nazioni Unite sulla conciliazione commerciale. Entrambe le leggi, infatti, sebbene con approcci diversi, mirano a garantire la riservatezza delle informazioni scambiate durante la conciliazione. L’UMA riconosce alle parti un “legal privilege”, ossia il diritto di rifiutare in procedimenti successivi la rivelazione di comunicazioni fatte durante la conciliazione;la legge modello delle Nazioni Unite invece proibisce l’uso delle dichiarazioni o documenti in un eventuale contenzioso legale.
L’appendice proposta permette alle parti di scegliere se aderire al formula del “privilege”dettato dall’UMA o a quella della legge modello. Tuttavia, in caso di conflitto, prevalgono le regole poste dall’UMA.
In aggiunta, l’UMA tutela tutte le dichiarazioni rese dai conciliatori, mentre la legge modello solo le loro proposte.
Secondo il gruppo di lavoro, l’obiettivo principale dell’appendice è quello di incoraggiare il ricorso alla conciliazione tra parti di diversa nazionalità , riconfermando il principio della riservatezza già dettato dall’UMA.