Una divisione operativa dell’ABA, l’American Bar Association, rilascerà un nuovo rapporto che invita le associazioni a stabilire degli standard di condotta per la formazione professionale dei conciliatori.
Il Consiglio della Sezione “Dispute Resolution” dell’ABA si riunirà in febbraio per discutere le raccomandazioni della divisione operativa per la certificazione professionale dei conciliatori, la cui stesura finale è prevista per marzo.
Già nel 2001la Sezione Dispute Resolution si era riunita per pianificare le strategie da adottare in futuro. Entro le prossime settimane il gruppo diffonderà un primo rapporto con il quale raccomanda l’adozione di una politica di sostegno nei confronti della certificazione dei conciliatori, che preservi le diverse pratiche poste in atto nella conciliazione.
Il rapporto fornisce anche una descrizione completa degli sforzi attuali per certificare i conciliatori e per assicurarne la preparazione all’interno degli organismi statali, negli enti governativi federali e nelle organizzazioni professionali del settore privato. Attualmente ci sono molti modi per ottenere una formazione professionale da conciliatore, ma soltanto in pochi sono effettivamente autorizzati o regolamentati.
Gli esperti intendono proporre entro marzo 2004 un Modello Standard per i programmi di formazione dei conciliatori che fissi anche le modalità e le condizioni di certificazione in modo tale da incoraggiare i diversi stati ad implementarle.
Secondo il documento, di prossima pubblicazione, gli standard sono strumenti da preferire in quanto consentono grande flessibilità nell’annoverare tipi di pratiche molto differenti tra loro nella definizione comune di conciliazione;si rivelano inoltre un sistema meno costoso per la certificazione. E’ molto probabile che gli standard vengano implementati presto perchè si armonizzano bene con i programmi esistenti a livello governativo e giudiziario, e forniscono le credenziali senza pretendere che le pratiche conciliative siano identiche.
Gli standard dovrebbero essere applicati da un’entità di certificazione che attesti che un programma universitario, giudiziario, o comunque formale, sia conforme agli standard di tutto lo stato prima che l’entità stessa si impegni ad organizzare corsi di preparazione e certificazione dei conciliatori.
Le componenti essenziali del programma includono una definizione della qualità della conciliazione, gli obbiettivi raccomandati, i requisiti del corso, una componente di educazione continua, assistenza, standard di natura etica, una procedura di reclamo e infine un sistema per misurare la competenza dei conciliatori.
La divisione operativa ritiene che l’ABA possa rivestire un ruolo di leadership nella certificazione ma che debba lavorare insieme ad altre organizzazioni del settore, assumendosene in definitiva un impegno condiviso.