Nel giugno 1997 James Nolan si è infortunato utilizzando una falciatrice della Lawn Boy, una società acquistata dalla Toro Co. nel 1989. Subito dopo l’incidente il signor Nolan scrisse una lettera di reclamo alla sede centrale della Toro Co., lamentando la sussistenza di un vizio dell’apparecchio. Il Sig. Nolan, però, non aveva esplicitamente minacciato la società di agire in giudizio per il risarcimento del danno.
Appena una settimana dopo l’invio della lettera di reclamo il signor Nolan venne contattato dal consulente legale della Toro Co., Carol Kelly, che fissò un appuntamento con l’ingegnere Herman Christopherson al fine di raggiungere un accordo transattivo.
Durante l’incontro il consulente della Toro e l’ingegnere Christopherson ispezionarono l’apparecchio e verificarono che il signor Nelson aveva utilizzato in modo errato la falciatrice. Dopo aver rilevato pertanto lo stato dei fatti e verificato il funzionamento della falciatrice, Christopherson comunicò al ricorrente che la Toro Co. lo avrebbe comunque risarcito del danno subito e che gli sarebbe stata consegnata una nuova falciatrice. Il signor Nolan incredulo e stupito, cambiò immediatamente opinione sulla Toro Co.; era difatti molto più di quanto si aspettasse.
Anche la Toro affermò di essere soddisfatta, in quanto, risolvendo immediatamente la controversia, era riuscita a ridurre comunque i costi rispetto ad un eventuale giudizio e, venendo incontro alle richieste del ricorrente, aveva sicuramente evitato di perdere un cliente.
La risoluzione preventiva delle controversie prima di incorrere in ulteriori spese legali e di giudizio, non è certo una novità nell’ambito delle strategie aziendali. L’approccio sistematico e la procedura predefinita di risoluzione stragiudiziale della controversia realizzata dalla Toro Co. rappresenta peraltro, una peculiarità . La Toro, infatti, procede in modo particolarmente strutturato ed ha investito in modo mirato assumendo dei consulenti esperti di conciliazione al fine di risolvere le controversie in via stragiudiziale. La conseguenza è stata quella di riuscire a raggiungere una riduzione dei costi di giudizio di circa 100 milioni di dollari.
Per questo Taysen Van Itallie, General Counsel della Johnson & Johnson, ha affermato che ” la Toro è una pioniera della strategia di risoluzione delle controversie”.
La J&J, e la E.I. du Pont de Nemours and Co., la Georgia-Pacific Corp. e la General Electric Co., hanno infatti iniziato ad adottare metodi di risoluzione amichevole delle controversie in parte seguendo la strategia ed il metodo utilizzati dalla Toro Co. La domanda che molti sostenitori di queste moderne tecniche ancora sipongono, è però come mai molte società fra cui anche le concorrenti della stessa Toro Co., nonostante gli evidenti risultati ottenuti, non sembrano volersi distaccare dai metodi tradizionali, mantenendo una posizione di sostanziale preferenza della risoluzione in via giudiziale.
Molti avvocati e le stesse società affermano che le ragioni di tale diffidenza sono dovute a diverse circostanze. Da un punto di vista pratico, spesso la strategia adottata dalla Toro Co. non funzionerebbe, in quanto spesso di fatto le controversie presentano delle problematiche molto complesse. Con particolare riferimento alle liti relative alle richieste di risarcimento danni, derivanti da dedotti malfunzionamenti degli strumenti e delle apparecchiature utilizzate, non è sempre facile soprassedere alla verifica effettiva del malfunzionamento, che coinvolge numerose parti e solleva un ampio numero di questioni e difficoltà rendendo ulteriormente complessa la risoluzione amichevole della controversia.
Peraltro, chi produce determinate apparecchiature o prodotti difficilmente ne ammette il malfunzionamento, soprattutto sesi ritiene di aver adottato tutte le misure e le tecniche necessarie a garantirne la corretta funzionalità .
A fronte di tali titubanze peraltro, la Toro rileva come, a seguito dell’approccio utilizzato nella risoluzione delle proprie controversie, ha di fatto ottenuto un rilevante decremento delle richieste di risarcimento negli ultimi anni. Questo a riprova ed a totale dimostrazione della infondatezza dei timori di chi sostiene, che la risoluzione stragiudiziale delle controversie possa rappresentare un segno di debolezza ed un rischio divedere aumentate le richieste di risarcimento.
Un ulteriore aspetto che viene rilevato a discapito della risoluzione alternativa delle controversie, è quello delle implicazionietiche che possono derivare incontrando le vittime di uninfortunio prima che queste abbiano conferito con un avvocato, subito dopo l’incidente.
In sostanza, la maggior parte delle società ancora ritiene opportuno andare in giudizio perchè nonostante sia costoso, vogliono poter dimostrare il valore dei propri prodotti contestandone il malfunzionamento, preferendo pagare pur di difendersi. I fatti però danno ragione alla politica adottata dalla Toro, che ha potuto dimostrare una netta riduzione dei costi a differenza di molte altre società che si sono trovate a dover affrontare delle spese superiori a 300,000 dollari di spese legali per ogni reclamo.