Il Senato, in Florida, sta attualmente esaminando due testi legislativi che vogliono rafforzare la tutela della confidenzialità delle rivelazioni fatte nel corso della conciliazione ed estendere questa tutela al di là delle conciliazioni ordinate dalle Corti.
Il primo atto (S.B. 1970, Mediation Confidentiality and Privilege Act), è stato proposto dall’ “ADR Rules and Policy Committee”della Suprema Corte e vorrebbe estendere la tutela della confidenzialità non solo alle conciliazioni imposte dalla legge o amministrative, ma anche a quelle condotte privatamente, se le parti sono d’accordo.
Attualmente, in Florida, la tutela della confidenzialità nelle conciliazioni si applica solo a quelle ordinate dalla Corte e a quelle condotte dal Citizen Dispute Settlement Center.
Il secondo atto, S.B. 1972, vorrebbe restringere l’accesso ai documenti prodotti durante le conciliazioni ordinate dalla Corte, fatta eccezione per quei documenti che secondo il diritto pubblico della Florida e secondo la costituzione dello stato devono essere rivelati.
Entrambi gli atti sono stati redatti il mese di febbraio e presentati al Senate Judiciary Committee il 17 febbraio.
Nuove regole
In base al S.B. 1970, tutte le rivelazioni fatte nel corso della conciliazione devono essere confidenziali e ai partecipanti deve essere proibito di rivelare “una comunicazione ad un’altra persona che non sia un altro partecipante alla conciliazione un suo rappresentante legale“.
In aggiunta, le parti dovrebbero avere il privilegio di rifiutare di testimoniare ed impedire a qualsiasi altra persona in un successivo procedimento di testimoniare sulle dichiarazioni fatte nel corso della conciliazione.
Eccezioni, riportate nel testo, includono gli accordi firmati e scritti raggiunti durante la conciliazione, i casi di rinuncia del privilegio, le comunicazioni utilizzate per commettere un reato, le informazioni che devono provare o confutare il cattivo esercizio della professione o le prove per rendere nullo un accordo.
Le parti che rivelano tali comunicazioni dovrebbero essere assoggettate a vari rimedi civili, tra cui: il ristoro equitativo ed il risarcimento dei danni subiti, nonchè degli onorari legali e dei conciliatori e delle spese sostenute nel corso della procedura di conciliazione.
L’immunità non copre – secondo l’atto legislativo – “il conciliatore che agisce in mala fede o che ha un comportamento, ingiustificato e intenzionale, contrario ai diritti umani, alla sicurezza o alla proprietà “.
La tutela dei documenti
In base al S.B. 1972, tutti i documenti, inclusi quelli prodotti dal conciliatore, non possono essere rivelati pubblicamente. In ogni caso – l’atto aggiunge – le comunicazioni fatte durante la conciliazione possono essere rivelate se tutti i partecipanti concordano e se le rivelazioni fatte per eseguire gli accordi raggiunti sono esenti dalla tutela.
Tali ulteriori protezioni sono necessarie perchè ” la confidenzialità promuove la trasparenza all’interno della conciliazione“, dice l’atto.
Le discussioni aperte potrebbero essere soffocate se i partecipanti non sono certi che i documenti prodotti non verranno utilizzati contro di loro in futuro.