Il 4 marzo scorso, infatti, il Senato della Repubblica ha approvato con 147 voti a favore, 108 contrari e 7 astenuti il Disegno di legge n. 1082 che oltre a prevedere disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione e la competitività contiene anche la riforma del processo civile e amministrativo. Il provvedimento con alcune modifiche ora torna per la terza lettura a Montecitorio, dove era già stato approvato il 2 ottobre 2008.
Il Guardasigilli ricorda che i punti salienti del provvedimento riguardano: “l’introduzione dello strumento della mediazione civile finalizzato a una conciliazione stragiudiziale delle parti; l’inserimento del processo sommario di cognizione, più snello e alternativo al rito ordinario; la semplificazione dei riti attraverso la riconduzione di tutti i procedimenti ai tre modelli processuali previsti dal codice di procedura civile (rito ordinario di cognizione, rito del lavoro, rito sommario di cognizione), la soppressione del farraginoso rito societario e l’applicazione del rito ordinario per le cause in materia di sinistri stradali”.
Con particolare soddisfazione il ministro Alfano sottolinea anche le altre novità della riforma, quali l’introduzione di un filtro per l’ammissibilità dei ricorsi in Cassazione ”al fine di deflazionare il carico di lavoro del giudice di legittimità, ponendolo in linea con gli standard europei e internazionali”; la previsione di uno strumento di coercizione nei confronti del debitore per ogni giorno di inadempienza di alcune tipologie di obbligazioni; l’inserimento di sanzioni processuali a carico di chi ritarda, con il proprio comportamento, la conclusione del processo; la previsione di ulteriori misure per l’efficienza del processo civile, quali l’aumento delle competenze del giudice di pace, la semplificazione della fase di decisione delle controversie, la riduzione dei tempi per il compimento dei singoli atti processuali e la prova testimoniale scritta, previo accordo tra le parti.