Il Giappone e gli Stati Uniti hanno stipulato un’intesa, chiamata “Iniziativa U.S.A.-Giappone per la Riforma della Regolamentazione e le Politiche di Competizione”, in base alla quale i due Paesi si sono impegnati a darsi annualmente suggerimenti reciproci per favorire la crescita economica e lo sviluppo della competizione imprenditoriale del settore privato.
Nell’ambito delle raccomandazioni del 2004, pubblicate il 14 ottobre, l’USTR (U.S. Office for Trade Representative) ha invitato il Giappone a dotarsi di una normativa di base che consenta l’utilizzo di procedimenti ADR nelle liti in materia di commercio internazionale, dal momento che i nipponici già si stanno muovendo in questa direzione. A tale proposito, viene apertamente lodato “il tentativo del Paese di creare un sistema giuridico flessibile ed aperto, che faciliti lo sviluppo delle pratiche di ADR”.
Nel progettare una struttura legale di base per l’ADR, il Giappone dovrebbe, secondo l’USTR, porgere particolare attenzione nell’assicurarsi che la normativa interna sia compatibile con la prassi internazionale (nella quale rientra la Model Law on International Commercial Conciliation dell’ONU) e, soprattutto, consentire alle parti di farsi assistere, nei procedimenti di ADR, da legali stranieri.
La normativa dovrebbe dare alle parti un buon margine di autonomia nella scelta di quali regole e procedimenti adottare, consentendo ai fornitori dei servizi ADR di risolvere controversie in territorio giapponese senza necessità di una previa licenza governativa.
L’USTR incoraggia il Giappone ad adottare una legislazione in cui, espressamente, venga chiarito che i fornitori dei servizi ADR e coloro che operano nel procedimento come terzi neutrali, siano essi o meno legali, non devono essere considerati colpevoli di contravvenire alla normativa interna in assenza di un’autorizzazione. Andrebbe, inoltre, specificato che i neutrali, che non siano di formazione legale, non devono in alcun modo essere sottoposti a controllo o supervisione da parte dei giuristi locali.
Nel caso in cui il Giappone decida di creare un sistema per la concessione di licenze ai terzi neutrali, gli Stati Uniti suggeriscono che questo sistema, oltre a non essere applicato all’arbitrato e interamente volontario, deve permettere a enti privi di licenza di gestire comunque procedimenti di ADR; deve essere aperto a organizzazioni tanto nazionali quanto straniere e stabilire “procedimenti e standard, sia per la concessione di licenze sia per eventuali modifiche, ragionevoli e non eccessivamente onerosi”.
Il Giappone ha varato, nel 2004, un programma specifico per promuovere la tecnologia informatica e il commercio elettronico (c.d. e-Japan Priority Policy Program). Sempre nelle raccomandazioni del 14 ottobre u.s., gli Stati Uniti hanno suggerito alla Direzione Strategica di Tecnologia Informatica giapponese di concentrarsi anche sulla promozione di procedimenti di conciliazione on-line che si basino su meccanismi di auto-regolamentazione, in modo tale da consentire alle parti nel caso di liti insorte nell’ambito di rapporti di e-commerce, di scegliere liberamente regole, procedimenti e standard per la loro risoluzione.
Le raccomandazioni sulla politica ADR, assieme alle altre, saranno argomento di dibattito tra i rappresentanti di entrambe le nazioni alla fine del prossimo anno, quando i rappresentanti avranno il compito di riferire ai rispettivi Capi di Stato i progressi compiuti nei vari settori.