La sentenza nel caso Cable & Wireless contro IBM è una prova lampante della fiducia che le Corti statunitensi ripongono nella conciliazione stragiudiziale. Il giudice Colman, infatti, ha scacciato ogni dubbio sulla applicabilità delle clausole di ADR nei contratti e ha rinforzato la responsabilità del giudice nell’incoraggiare le parti a ricorre alla procedure di risoluzione alternativa delle liti.
Gli antefatti: Cable & Wireless e IBM avevano firmato un contratto per la fornitura di servizi di Information Technology. IBM, in un secondo momento, aveva rifiutato il primo rapporto di benchmarking presentato (la comparazione dei prezzi sul mercato), giudicato troppo conveniente per la Cable & Wireless. A questo punto, C&W ha rifiutava di rivolgersi ad un conciliatore per risolvere la controversia sollevata dall’IBM, nonostante il contratto tra le due aziende contenesse una clausola in tal senso.
Il giudice Colman, investito della controversia, dopo aver letto il contratto, ha ordinato il ricorso alla conciliazione. L’ADR, dunque, sta diventando velocemente parte integrante del sistema della giustizia civile statunitense. Il ruolo del giudice nella gestione delle liti, infatti, è anche quello di incoraggiare le parti ad usare la procedura alternativa di risoluzione delle controversie. Colman afferma: “Per le Corti, adesso, rifiutarsi di far valere la clausola contrattuale dell’ADR significherebbe sfidare la legalità “.
Secondo Colman, le parti che entrano in un accordo di ADR devono riconoscere che “la conciliazione come strumento per la soluzione delle controversie non è finalizzata tanto ad ottenere soluzioni che riflettono i precisi diritti e gli obblighi delle parti, quanto piuttosto soluzioni accettabili per entrambe al momento della conciliazione”.