Desideriamo, innanzitutto, esprimere il nostro ringraziamento ai tantissimi che hanno aderito alla nostra lettera aperta al Ministro, nella ricerca di un dialogo pacato e costruttivo, come si addice ad organismi di mediazione quali siamo.
Come noto, la sentenza non è stata ancora pubblicata; pertanto, non ci appare opportuna un strategia di “cieco rilancio”, che comporta il rischio di provocare – come poi puntualmente accaduto – chi avversa l’obbligatorietà, innescando quell’escalation che, nelle stanze di mediazione, proprio noi tentiamo quotidianamente di evitare ai nostri clienti.
Confermiamo il nostro appoggio all’emendamento presentato al Senato al cosiddetto “DL Sviluppo 2”, per tenere viva la discussione sulla mediazione, nelle more del deposito della sentenza. Se poi si dovesse concretizzare una possibile convergenza su soluzioni condivise, magari con l’avallo del Ministro, e rispettose della decisione della Consulta, il futuro della mediazione ne potrebbe soltanto beneficiare.
Sulla stessa linea del dialogo ci pare si siano collocate Confindustria (nell’audizione del 6 novembre scorso in Senato), le Camere di commercio e gli Organismi professionali, in particolare quelli forensi, che in un recente comunicato hanno auspicato un intervento del legislatore, sia pure nel rispetto della emananda sentenza.
Infine, auspichiamo che la manifestazione convocata da alcuni organismi la prossima settimana – che pure comprendiamo – sia comunque un’occasione per ribadire, con i toni adeguati alla nostra professione, l’esigenza di riprendere rapidamente il dialogo e il percorso di crescita della mediazione.
Fiduciosi che continuerete a sostenere questa nostra iniziativa, inviamo a tutti un saluto cordiale,
I promotori della lettera aperta al Ministro Severino