La riforma Cartabia prevede per il contratto di franchising la mediazione obbligatoria. La novità è in vigore dal 30 giugno 2023
Franchising: mediazione obbligatoria
La riforma Cartabia ha ampliato il numero delle materie in cui la mediazione civile e commerciale è obbligatoria. Una delle materie che il legislatore ha introdotto ex novo nel primo comma dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 28/2010 è il franchising.
Chi vuole quindi agire in giudizio per esercitare un’azione relativa a una controversia in materia di franchising deve prima andare in mediazione, presentando la domanda presso una delle sedi di ADRcenter.
La procedura di mediazione infatti, in materia di franchising, è condizione di procedibilità della domanda. Il mancato rispetto di questa fase stragiudiziale può quindi essere eccepita dalla controparte o rilevata d’ufficio da parte del giudice. Questa nuova regola è in vigore dal 30 giugno 2023.
Leggi anche: “Le principali novità in materia di mediazione civile, in vigore dal 30 giugno 2023.”
Il contratto di franchising o affiliazione commerciale
La disciplina del franchising è contenuta nei pochi articoli che compongono la legge n. 129 del 2004.
Il primo articolo di questa legge definisce il franchising come il contratto in cui una parte (affiliante) concede ad un’altra (affiliato) in cambio di una somma di denaro, un insieme di diritti di proprietà industriale e intellettuale relativi a marchi, brevetti, diritto d’autore e know how. L’affiliato inoltre riceve assistenza e consulenza da parte dell’affiliante, il quale lo inserisce in un sistema formato da altri affiliati presenti sul territorio nazionale per commercializzare determinati beni e servizi.
Con questo contratto l’affiliante o franchisor ampia la propria presenza nel mercato e riceve in cambio un diritto di ingresso e una percentuale che varia in base al giro di affari che l’affilante riesce a realizzare. L’affiliato o franchisee ha invece la possibilità di avviare un’attività con meno rischi grazie al modello di vendita già sperimentato dall’affiliante.
Obblighi del franchisor e del franchisee
Come tutti i contratti, anche quello di franchising prevede diritti, ma anche obblighi a carico delle parti.
Il primo obbligo che grava sul franchisor è quello di informare il franchisee sulla crescita potenziale dell’attività e consegnarli diversi documenti da allegare al contratto.
Il mancato rispetto di quest’obbligo da parte del franchisor legittima il franchisee a chiedere la risoluzione del contratto.
Da parte sua il franchisee deve rispettare il divieto di trasferimento della sede in assenza del consenso del franchisor e l’obbligo di riservatezza sul contenuto dell’attività, che non viene meno neanche in caso di cessazione del rapporto.
Come previsto poi in generale per tutti i contratti, le parti devono rispettare i doveri di lealtà, buona fede e correttezza sia prima che durante la stipula del contratto e poi per tutta la durata del rapporto.
Il franchising e la mediazione civile
Sul franchising e la mediazione è necessario spendere altre due parole.
Il legislatore già nella legge dedicata all’affiliazione commerciale n. 129/2004 aveva previsto una forma di risoluzione stragiudiziale delle liti che sarebbero potute scaturire da questo contratto.
In questo caso però la legge non imponeva la risoluzione della lite fuori dal processo. Alle parti veniva piuttosto “consigliato” di inserire nel contratto una clausola che prevedesse, prima del giudizio, l’esperimento di una procedura di conciliazione in caso di lite.
Possibili controversie da risolvere in mediazione
Il contratto di affiliazione in effetti può essere motivo di contrasto tra le parti coinvolte. I litigi possono scaturire a causa del mancato rispetto delle regole contrattuali.
Il franchisee potrebbe violare, ad esempio, il segreto industriale o gli accordi sulla concorrenza territoriale. Il franchisor invece potrebbe non fornire all’affiliato le informazioni, il supporto e la consulenza necessarie per far decollare l’attività.
La mediazione in genere ha successo nella risoluzione delle controversie che si riferiscono a rapporti di durata. Il franchising beneficerà quindi sicuramente di tale innovazione legislativa.