“PER FAVORE occupiamoci della giustizia civile, il fardello forse più pesante che il sistema giudiziario italiano si trova a dover sopportare. I numeri sono noti; sulle cause le idee da sempre divergono. Ne sono testimonianza le quasi 15 riforme che il processo civile ha subito dal 1995 ad oggi, senza che la tendenza all’allungamento dei tempi ed alla scarsa efficacia si sia mai invertita. Una soluzione che dovrebbe essere esplorata si basa su un concetto tanto semplice da comprendere quanto difficile da far accettare: quello per cui è la rigidità del rito a determinare lungaggini e complicazioni non realmente e sempre necessarie. Una riforma veramente efficiente dovrebbe garantire riti complessi e formalizzati per le sole controversie di maggiore rilevanza sociale od economica, mentre a minore livello di rilevanza dovrebbe corrispondere maggiore libertà di forme. Ma prima ancora occorre portare “fuori dal processo” il contenzioso che può essere definito in forme alternative.”
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