La comunicazione ufficiale della Commissione europea, attesa da qualche tempo, è appena giunta negli uffici di P.zza di Spagna, sede di ADR Center. È stato infatti un consorzio guidato dal principale organismo privato di conciliazione in Italia ad aggiudicarsi l’appalto di servizi in materia di risoluzione alternativa delle controversie più importante bandito sino ad ora. Tra i partner del consorzio figurano il francese CMAP (Centre de Mèdiation et d\’Arbitrage de Paris), la belga IBF e la Confartigianato.
Il progetto, denominato «Promozione dell’arbitrato commerciale internazionale e delle altre forme di risoluzione alternativa delle controversie nei paesei MEDA», vedrà impegnati sino a tutto il 2007 gli esperti diretti da ADR Center nei 10 paesi beneficiari (Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania, Palestina, Israele, Turchia, Siria e Libano), per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro. Oltre 50 gli eventi programmati, tra iniziative di promozione in materia di risoluzione alternativa delle controversie, formazione avanzata di arbitri e conciliatori, assistenza tecnica in favore dei 10 Governi e di organismi pubblici e privati impegnati nel settore, con precipua attenzione verso il mondo imprenditoriale.
Presupposto del progetto, infatti, è la considerazione che le “barriere giudiziare”rappresentano un grosso ostacolo allo sviluppo del commercio internazionale, sia a livello intra-regionale, sia nei rapporti tra Ue e Mediterraneo. La diffusione di strumenti come l’arbitrato e la conciliazione stragiudiziale, se agevolata da organismi qualificati internazionalmente, può contribuire a scavalcare tali ostacoli, elevando il livello di fiducia tra gli operatori grazie alla creazione di una moderna infrastruttura normativa, incentrata non solo sui metodi di gestione efficace della conflittualità commerciale, ma anche sulla prevenzione. Infatti, altra componente strategica del progetto, strettamente collegata a quella della ADR, è la “normalizzazione”dei contratti internazionali, per facilitare le transazioni commerciali tra le due sponde del Mediterraneo. Gli esperti del consorzio si faranno quindi carico di un massiccio esercizio ricognitivo circa le norme e le pratiche contrattuali in vigore, per poi proporre, d’intesa con tutti gli “stakeholders”locali, nuovi modelli contrattuali.
I diretti beneficiari del progetto sono quindi gli imprenditori del mediterraneo e, indirettamente, le loro controparti europee. Altri destinatari indiretti includono gli ordini professionali (e segnatamente l’avvocatura), la magistratura, i Governi e i providers locali di arbitrato e ADR. Il progetto, infine, identifica correttamente negli intermediari dei 10 paesi (camere di commercio, associazioni di industriali, enti per la promozione del commercio internazionale e simili) altri beneficiari del progetto, trattandosi di organismi a vario titolo coinvolti nell’assistenza alle imprese del mediterraneo in materia di commercio estero.
Il successo del consorzio a guida italiana è particolarmente significativo per due motivi. Il primo è che alla gara hanno partecipato, stando alle informazioni disponibili sul sito della Commissione europea, alcuni tra i più prestigiosi organismi internazionali di ADR (tra cui il CEDR e il Chartered Institute of Arbitrators di Londra, e la American Arbitration Association, tramite la propria sede irlandese del ICDR), il secondo è il notevole margine di scarto tra gli aggiudicatari e il consorzio giunto secondo, pari a quasi sette/trentesimi.
Di certo, nella valutazione degli esperti di Bruxelles hanno influito i “records”dell’organismo di conciliazione basato a Roma, e il panel di esperti proposto, guidato da Gilles Blanchi, già vicedirettore dell’IDLO di Roma. A dirigere il progetto sarà invece Giuseppe De Palo, professore ordinario di ADR negli Stati Uniti d’America e vice-presidente di ADR Center. De Palo, coinvolto sin dal 1998 in progetti di assistenza tecnica finanziati dalla Ue, dirige tra l’altro un altro progetto comunitario in materia di ADR, relativo alla costituzione di un consorzio transatlantico di 6 università (3 europee e 3 statunitensi) per l’insegnamento d’eccellenza della Risoluzione alternativa delle controversie.
A coadiuvare l’unità di “backstopping”presso ADR Center nell’attuazione del progetto sarà un comitato scientifico d’eccezione, coordinato dallo stesso De Palo. Tra i componenti del comitato, Fabio Bortolotti dell’Università di Torino, Thomas Pfeiffer, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Heidelberg, Mauro Rubino-Sammartano, Presidente della Corte Arbitrale Europea, Loukas Mistelis, responsabile della School of International Arbitration della Queen Mary University di Londra, e Khaled Zahar, esperto tunisino di arbitrato e conciliazione. Il comitato scientifico, in particolare, supervisionerà il lavoro di 40 esperti locali, 4 per paese, incaricati di compiere studi dettagliati in materia di contrattualistica internazionale, arbitrato e conciliazione.
Numerosi sono gli enti e istituzioni che si occupano di internazionalizzazione delle imprese, non solo dei dieci paesi beneficiari, che hanno già avviato contatti con il consorzio. L’obiettivo è infatti quello di massimizzare l’impatto del progetto sul territorio, ove questi enti e istituzioni sono già da tempo attivi, sia pure senza una così intensa focalizzazione, specie in termini di risorse, sui temi della conciliazione e dell’arbitrato internazionale. Ed a riprova dello straordinario interesse internazionale per il progetto, i responsabili di ADR Center incontreranno già a gennaio prossimo, a Parigi, con quelli della Corte arbitrale internazionale della Camera di Commercio internazionale. La ICC, infatti, è stata una dei primi organismi di ADR a sostenere formalmente la partecipazione del consorzio italiano alla gara europea.
L’acquisizione del progetto è in linea con il trend di crescita esponenziale della società , che la pone in termini di fatturato al secondo posto in Europa tra gli organismi specializzati in materia di consulenza e servizi di ADR.