Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia i primi provvedimenti di riforma per ridurre l’arretrato del contenzioso civile. Le direttrici di cambiamento dovrebbero essere principalmente due: riduzione del numero dei riti speciali, che sono oggi quasi 30, e nuovi incentivi alla conciliazione, con la previsione di un rinnovato tentativo di conciliazione quando una delle parti l’abbia rifiutata senza serie motivazioni.
\’\’Non penso a una riforma del codice, ma a intervenire su singoli aspetti\’\’ ha detto il Guardasigilli, intervenendo in commissione Giustizia alla Camera. Ha inoltre ricordato la necessità di intervenire per ridurre l\’eccessiva durata dei processi, sottolineando la crisi che investe la giustizia civile per la quale si registrano oltre 4 milioni di giudizi pendenti.
Secondo Alfano, e\’ necessario “intervenire sulle strutture e le risorse per la giustizia, con l\’informatizzazione del sistema e il ricorso all\’istituto della mediazione. Anche con la riforma della magistratura onoraria si potrà avere un vantaggio”.
Alfano propone, pertanto, la reintroduzione del tentativo obbligatorio di riconciliazione da parte di chi l\’ha rifiutata senza serie motivazioni. Inoltre, per il Guardasigilli e\’ necessario fissare termini per le decisioni, predisporre sanzioni a carico di chi nel processo allunga volutamente le procedure per trarne benefici, puntare sulla conciliazione alternativa per evitare il processo.
L’incentivo all’utilizzo dei sistemi di risoluzione alternativa delle controversie, secondo il Ministro, dovrà passare anche attraverso una maggiore attenzione dei media verso gli istituti della conciliazione e dell’arbitrato.