Due istituzioni con scopi e funzionalità diverse, il Consiglio dell’Ordine e la Camera di Commercio di Rimini, hanno dato vita, nel territorio riminese, ad una Camera di Conciliazione: una struttura comune che ha lo scopo di offrire ai cittadini, alle imprese ed ai loro consulenti, un utile strumento per risolvere i conflitti e disincentivare l’uso indiscriminato del processo civile.
L’iniziativa trae origine dall’estremo interesse che si sta diffondendo in Italia – come del resto da diversi anni in altri Paesi europei e prima ancora negli Stati Uniti – circa i metodi alternativi di risoluzione delle controversie in campo civile e commerciale. Si tratta, come è noto, delle c.d. procedure di “ADR”.
Nel dibattito instauratosi a tutti i livelli (politico, economico e giuridico) su tali problematiche, il Foro riminese auspica di diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Iniziative di straordinaria caratura come il convegno “Cultura del conflitto e risoluzione alternativa delle controversie”, organizzato lo scorso anno in collaborazione con ADR Center, e la costituzione della Camera di Conciliazione della Provincia di Rimini, rendono infatti l’avvocatura locale protagonista di quella sperimentazione sul campo, indispensabile per qualunque reale cambiamento, come promette di essere quello rappresentato dall’introduzione delle ADR nel nostro sistema giuridico.
A tale proposito, si segnala come dal convegno citato siano sorte diverse iniziative di rilievo, tra cui la Proposta di legge n. 2463, presentata alla Camera dei Deputati il 5 marzo 2002, dal titolo “Norme per la promozione della conciliazione stragiudiziale professionale” (primo firmatario l’On. Sergio Cola), attualmente in fase di esame in sede di Comitato ristretto presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
Si tratta di una proposta presentata dall’attuale maggioranza parlamentare che trova tuttavia ampia adesione anche tra le file dell’opposizione, avendo in parte recuperato diversi aspetti già contenuti nelle vecchie proposte “Fassino” e “Folena”.
Tornando alla Camera di Conciliazione riminese, anche in questo caso precorriamo i tempi, trattandosi della prima struttura italiana che sfrutta le sinergie della collaborazione tra un Ordine forense – che istituzionalmente si occupa di conflitti nell’ottica di far valere i diritti dei cittadini – ed un Ente, qual’è la Camera di Commercio, che raggruppa ed organizza molte centinaia di imprese nel territorio provinciale.
É un progetto ambizioso e di non facile attuazione. I vari servizi di conciliazione istituiti dalle Camere di Commercio stentano infatti a decollare, così come limitata sembra essere anche l’esperienza della Camera di Conciliazione di Roma (costituita nel 1995 per iniziativa del Consiglio dell’Ordine di Roma con la collaborazione della Corte d’Appello e della Camera Civile di Roma).
Numerosi ostacoli si frappongono al decollo di tali strutture. L’ostacolo maggiore è di ordine culturale e riguarda la stessa formazione degli avvocati. In Italia, infatti, il fenomeno della risoluzione non contenziosa delle liti, sia nel suo quadro giuridico che nelle relative tecniche, è completamente trascurato negli studi universitari, così come è assente nella successiva preparazione professionale del giurista. Il contrario, ovviamente, avviene non solo nei Paesi nei quali l’ADR è praticata, ma anche in altri Paesi europei, ove si è compreso la necessità d’investire sulla corretta formazione del giurista, volta anche a prevenire ed a risolvere i conflitti.
Sotto questo profilo si tratta quindi di fare un grosso sforzo, anzitutto per adeguare la preparazione, non solo tecnica ma anche culturale, degli avvocati italiani a quella dei loro colleghi stranieri. Occorre che le Università e gli organismi rappresentativi della nostra categoria (con un diretto impegno del “Centro di formazione ed aggiornamento professionale degli avvocati” del Consiglio Nazionale Forense), offrano insegnamenti, organizzino convegni, seminari ed appositi corsi, anche decentrati, affinché sia facilitata la conoscenza del sistema ADR e l’apprendimento delle tecniche di negoziazione e di conciliazione da parte degli avvocati e dei professionisti in genere.
Ogni iniziativa in questo campo potrà avere successo solo se i futuri conciliatori, ed i fruitori della conciliazione, saranno seriamente preparati (non a caso, a Rimini, si sono già svolti due corsi approfonditi, sotto la direzione scientifica di ADR Center). Forse, sapendo cogliere l’occasione, l’avvocatura italiana potrà anche riprendersi quel terreno (la consulenza stragiudiziale in genere ma anche la contrattualistica) che soprattutto per nostra incapacità abbiamo lasciato ad altre categorie professionali.
(Rodolfo Cicchetti)
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