Nikiforos Diamandouros, nominato Mediatore (Ombudsman) dell’Unione Europea nel gennaio del2003, ha recentemente aperto un’inchiesta sull’assenza di una procedura interna di risoluzione delle dispute tra la Commissione europea e gli esperti nazionali che lavorano in distacco presso di essa.
Il Mediatore ha aperto l’indagine di propria iniziativa, dopo essere stato messo a conoscenza del fatto che gli esperti nazionali, a differenza di quanto avviene per i funzionari assunti dalle istituzioni comunitarie, non dispongono di una procedura interna di questo genere.
Presso la Commissione europea lavorano oggi circa 900 esperti nazionali, che provengono dalle pubbliche amministrazioni degli stati membri, dalle organizzazioni internazionali e dal settore privato.
Secondo il Mediatore, “l’esperienza della conciliazione dimostra che una procedura interna di risoluzione delle dispute permette alle autorità pubbliche di risolvere autonomamente un gran numero di controversie, sia adottando delle misure per porre rimedio all’ingiustizia, sia spiegando la propria posizione al reclamante”. Diamandouros ha quindi chiesto alla Commissione se essa abbia mai ricevuto delle lamentele dagli esperti nazionali che lavorano presso di essa, e quale sarebbe stata in quel caso la procedura applicabile, e infine se in caso di assenza di una procedura precisa la Commissione sarebbe disposta ad adottarne una.
L’adozione di una procedura di questo genere apporterebbe diversi benefici: in primo luogo rafforzerebbe negli esperti nazionali il sentimento di integrazione e la consapevolezza dei propri diritti, e in secondo luogo gioverebbe alla Commissione stessa sia favorendo un atteggiamento positivo verso le pubbliche amministrazioni europee sia ponendo in evidenza le questioni da migliorare.
Il Mediatore Europeo ha dato tempo alla Commissione fino al 31 gennaio 2004 per rispondere alle sue osservazioni.