A Banjul, capitale del Gambia, da poche settimane è stato inaugurato un Centro per la conciliazione e la pace (Mediation and Peace Center). Oltre a risolvere le controversie civili, tale centro contribuirà a ridurre il tasso di criminalità urbana e migliorare l’accesso alla giustizia per coloro che non hanno i mezzi per ricorrervi. Lo stesso sindaco di Banjul, Pa Sallah Jeng, ha sostenuto l’utilità di un servizio di conciliazione come modo per restituire la speranza ad un paese, ricostruire rapporti di buon vicinato e creare i presupposti per un migliore sistema di governo.
Inoltre, i centri per la conciliazione e la pace offrono un vero e proprio servizio essendo direttamente rivolti a risolvere controversie civili con l\’impiego di una varietà di strategie da adottare in maniera flessibile a seconda del tipo di problema. Fanta Sisay-Nije, direttrice del Social Welfare, ha aggiunto che un centro di conciliazione era necessario dal momento che il suo dipartimento si era trovato a dover conciliare moltissimi casi familiari e problemi sociali riguardanti bambini, donne e anziani.
Mrs Sisay-Nije ha lodato l’African Centre for Democracy and Human Rights Studies (ACDHRS) per l’iniziativa di introdurre in Africa questo programma che rientra a sua volta in un più ampio progetto di trasformazione della giustizia in Africa (African Transformative Justice Project). Scopo di tale progetto è quello di incrementare l’utilizzo di metodi alternativi per la risoluzione delle controversie.
Il direttore esecutivo dell’ACDHRS, Hannah Forster, ha affermato che il progetto, già avviato in tre paesi africani, Nigeria, Ghana e Gambia, dovrà essere sviluppato come forma alternativa al processo civile. Forster ha inoltre aggiunto che l’African Transformative Justice Project offrirà diversi vantaggi (tra cui un notevole risparmio di tempo) in molti settori tra i quali la polizia, le carceri, il social welfare, e lo stesso ministero di giustizia.