Il 26 Febbraio 2015, a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, ha avuto luogo il Workshop “Cross-border activities in the EU – Making life easier for citizens”. Tra le opportunità legislative, che L’Europa ha e può mettere a disposizione per facilitare la vita del cittadino europeo, emerge la Mediazione come Risoluzione Alternativa delle Controversie.
Nell’intervento “La mediazione come metodo di Risoluzione Alternativa delle Controversie. Il funzionamento della direttiva 2008/52/EC su alcuni aspetti della mediazione nelle materie civili e commerciali” – Giuseppe De Palo ha saputo far emergere quali vantaggi la mediazione possa offrire a bilanci fiscali, all’economia del mercato unico e alla vita di ogni cittadino europeo, nelle sue vesti tanto di consumatore quanto imprenditore.
” l’aumento delle liti è un peso gravante sull’economia e rappresenta un ostacolo significativo al pieno funzionamento del mercato unico, sia per i consumatori che per gli imprenditori dell’UE. Le liti in tribunale sono anche un peso per i bilanci fiscali, poiché consumano le entrate pubbliche proprio quando i Governi sono costretti a ridurre la spesa, anche nel settore giudiziario.”
L’ambiente permissivo introdotto dalla Direttiva 2008/52/EC, in questi anni, non ha consentito il raggiungimento di una relazione bilanciata tra mediazioni e procedimenti giudiziali, provocando una enorme perdita economica, calcolata sull’ordine dei miliardi di euro. Nasce così un paradosso: da un lato la Corte di Giustizia che ha fornito una guida chiara su come facilitare l’aumento e l’efficacia delle mediazioni, e dall’altro un uso reale della mediazione, in tutto il territorio dell’Unione, limitato ad un mero 0,05% dei casi giudiziali. E’ questo scarso e inefficace accesso alla mediazione che si traduce in grave perdita economica.
In questo contesto, l’adozione del modello giusto può fare la differenza: ne è un esempio l’Italia, l’unico Paese a vantare un numero di mediazioni che supera le centinaia di migliaia, a differenza di tutti gli altri Paesi dell’ Unione, che riportano un risultato fermo alle decine di migliaia. Il modello Opt-out è, senza ombra di dubbio, il più efficace. Basta osservare l’andamento delle mediazioni nel territorio italiano durante gli anni 2012, 2013, 2014 per rendersi conto della sua forza:
“La mediazione con sistema opt-out, opposta alla meramente obbligatoria, risulta non solo in un maggior numero di mediazioni, ma anche in un grado di successo più elevato: 49% invece del 43%.”
L’UE e i parlamenti nazionali non devono lasciarsi scappare l’opportunità di rendere la vita dei cittadini europei non solo più semplice, ma anche migliore, tramite l’adozione di una politica sulla mediazione efficace e concreta.
Per approfondire i contenuti dell’intervento:
http://youtu.be/9HsLgSap57U?list=UUqbtuC1okLH4-hVStVYqxxw
Slides e Speech: Giuseppe De Palo – Mediation as ADR
Briefing Paper scaricabile dal sito dell’Unione Europea: “Cross-border activities in the EU – Making life easier for citizens”