I policy dialogues, letteralmente dialoghi o incontri – guida, sembrano offrire un ottimo metodo di componimento delle contrapposizioni fra tra Stato e privati, soprattutto nelle questioni di politica economica del Paese.
I dialogues sono meeting nei quali i maggiori esponenti dell’economia e i rappresentanti dello Stato cercano intese comuni sulle linee guida della politica finanziaria. Un conciliatore modera gli incontri, cercando di facilitare il raggiungimento di un accordo in tempi brevi.
Scopo dei meeting è produrre linee guida per il governo, raccomandazioni – se non addirittura proposte di legge – ovvero piani o strategie.
Queste le diverse fasi in cui si riassume di norma il procedimento:
– contatti esplorativi per l’acquisizione di esperti, al fine di valutare la fattibilità e la tempistica della proposta da formulare;
– individuazione delle argomentazioni chiave sulle quali incentrare le riunioni;
– verifica degli strumenti idonei al perseguimento dell’obiettivo prefissato;
– stesura della bozza di “dialogo”alla quale vengono invitati ad assistere gli interessati;
– invito alle persone che rappresentino il governo;
– definizione di un work plan nel quale illustrare le priorità , i costi e i tempi dei lavori da inserire nel Briefing Book;
– creazione dei protocols, ovvero le regole che disciplinano lo svolgimento dei lavori
L’inizio delle operazioni richiede spesso la suddivisione in sottocommissioni, ciascuna delle quali si occupa in maniera specifica di un argomento. Nel caso in cui le tematiche siano particolarmente tecniche è previsto il ricorso ad esperti della materia.
I dialogues si protraggono solitamente per un periodo di tempo che può durare anche più di tre mesi e spesso si concludono con delle raccomandazioni al governo, delle intese ovvero con proposte che, ottimisticamente, potrebbero diventare legge.