Questa è una lezione che i bambini imparano anche prima di imparare l’alfabeto – chiedere scusa quando si fa male a qualcuno. Al momento, tuttavia, questa lezione è insegnata nel mondo della medicina, come metodo per calmare i clienti e per farli desistere dall’intentare procedimenti giudiziari per negligenza professionale.
Alcuni avvocati specializzati in cause per negligenza, affermano che scusarsi con il cliente possa aiutare i medici ad evitare di essere citati in giudizio, in particolare se tali scuse sono accompagnate da un risarcimento.
Questa idea contrasta, però, con la lunga tradizione che ha voluto i medici infallibili e, soprattutto, raramente consapevoli dei propri errori.
Questo approccio più soft, oggi adottato in scuole e corsi di medicina e nelle politiche ospedaliere, sta catturando l\’interesse nazionale in quanto ha contribuito a ridurre gli errori medici, nonchè i costi della assicurazioni per negligenza, causa del fallimento di alcuni medici.
Il comportamento paternalistico, un tempo adottato da molti medici, è oggi sostituito dalla convinzione che “sia opportuno raccontare al paziente tutta la verità “, come dice il dott. Paul Barach, anestesista e ricercatore sulla sicurezza dei pazienti all’Università di Miami. “Ciò rappresenta un gran cambiamento riguardo ai nostri rapporti con i pazienti”, aggiunge il dott. Barach.
Gli ospedali del sistema sanitario dell’Università del Michigan, hanno incoraggiato i propri dottori, sin dal 2002, a scusarsi con i pazienti per i propri errori. La quota annuale del sistema ospedaliero riservata alla difesa legale, è scesa da 3 milioni ad 1 milione di dollari, e le cause per negligenza, nonchè le minacce di avanzare pretese giudiziarie, sono crollate da circa 262 del 2001 a 130 all’anno – ha riferito Rick Boothman, un ex legale che ha promosso tale pratica.
Bob Vogt, un ex venditore di Cadillac in pensione proveniente da Belleville, ha detto che delle scuse probabilmente non sarebbero state sufficienti per farlo desistere dal citare in giudizio il medico che non aveva diagnosticato alla moglie un aneurisma cerebrale nel 1990, il che – a suo parere – l’avrebbe resa gravemente disabile. Tuttavia, continua, ciò avrebbe potuto salvare il suo rapporto umano con il medico che una volta era un suo caro amico.
“Se egli non avesse cercato di nascondere l’accaduto, probabilmente mi sarei sentito molto meglio”, ha aggiunto Vogt. “Non vogliamo che i medici siano onnipotenti, vogliamo che siano capaci di farsi avanti ed ammettere ‘ho fatto un errore!'”.
Il dott. Micheal Woods, chirurgo del Colorado ed autore di “Parole Allevianti: Il potere delle scuse in Medicina\”, ha dichiarato che la sua esperienza decennale mostra l’impatto del metodo tradizionale in cui i medici hanno affrontato i propri errori. Woods supervisionava un’operazione chirurgica di rimozione dell’appendice da un paziente. Uno dei medici toccò accidentalmente un’arteria, il che portò a dover ricorrere ad un’operazione più seria. Il paziente, successivamente, si dimostrò molto scontento del modo in cui Woods aveva gestito le conseguenze del caso. A suo avviso il medico aveva assunto un atteggiamento poco riguardevole in una delle visite, dimostrando di non tenere in alcuna considerazione il caso.
Woods affermò che la sua intenzione era effettivamente quella di scusarsi, ma che i legali gli avevano consigliato di adottare un approccio brusco qualora la cliente avesse minacciato di citarlo in giudizio. Oggi Woods è un consulente per i medici e per l\’industria delle assicurazioni, ed afferma che le sue ricerche hanno dimostrato come spesso la rabbia provata per il comportamento del medico ha, nella decisione di un paziente di intentare un giudizio, un ruolo maggiore rispetto all\’errore stesso.
Il movimento “chiedi-scusa” è stato lanciato in parte in conseguenza dei risultati emergenti rispetto agli errori medici. Un Istituto di Medicina ha rilevato, nel 1999, come gli errori medici siano la causa della morte di circa 98.000 pazienti ricoverati negli U.S.A. ogni anno.
I sostenitori di questa strategia vogliono che il legislatore dello Stato dell’Illinois, adotti un programma chiamato \”Lavori per le Scuse” che raccomanda di scusarsi e di conciliare qualora siano stati commessi degli errori. Sotto questo programma pilota, due ospedali dell’Illinois saranno scelti a campione per verificare se tale programma possa effettivamente aiutare a far risparmiare denaro.
Mentre il numero di conciliazioni probabilmente aumenterà , cause giudiziali e risarcimenti stellari probabilmente diminuiranno, ha riferito Doug Wojcieszak, consulente di pubbliche relazioni dal cui gruppo per i diritti delle vittime sono stati proposti i così detti “Lavori per le Scuse”. Wojcieszak ha inoltre aggiunto che scuse e risarcimenti potrebbero fare la differenza tra conciliazioni che costano qualche migliaio di dollari, e cause per negligenza professionale che costano milioni di dollari tra onorari degli avvocati e risarcimenti decisi dalle giurie.
L’idea dei “Lavori per le Scuse” è nata da una politica di onestà attivata dall’ospedale dei Veterani di Lexington, Ky., nel 1987 dopo due grandi casi per negligenza professionale, costati all’ospedale oltre 1.5 milioni di dollari. Il Dott. Steve Kraman, allora capo del personale dell’ospedale, pensò difatti di creare tale politica come un’alternativa alla strategia di tacere e combattere. I costi per i risarcimenti conseguentemente diminuirono al di sotto di quelli affrontati da ospedali simili in Virginia. “Non soltanto era la cosa giusta da fare, ma in questo modo, abbiamo risparmiato denaro anche nel lungo periodo” ha aggiunto.