Nel corso dell’ultimo mese i due mondi virtuali più celebri del momento hanno adottato misure per incanalare la conflittualità (reale) tra i loro utenti.
Facebook.com, il sito di social networking più popolare dell’ultimo anno, ha appena concordato con la municipalità di New York una procedura per rispondere prontamente alle segnalazioni di abusi compiuti da utenti nei confronti di altri utenti. Nell’accordo è previsto che per un periodo di due anni Facebook si impegnerà a rispondere entro 24 ore ai reclami riguardanti aggressioni on-line, nudità e pornografia, sottoponendoli tra l’altro all’esame di un terzo neutrale.
L’accordo è il risultato delle frequenti proteste contro gli abusi e la presenza di contenuti appropriati, ed è arrivato un mese dopo che il procuratore generale di New York, nel corso di un indagine su contenuti osceni e sulle attività di diversi predatori sessuali che stavano usando il servizio come terreno di caccia, ha acquisito agli atti diverse pagine del sito.
Facebook ha sempre affermato che il suo servizio è sicuro, ma alcuni agenti, iscritti al sito fingendosi minorenni, sono stati contattati da pedofili e hanno anche avuto facile accesso a contenuti pornografici. Facebook si è comunque impegnata a conservare un alto livello di protezione della privacy per i propri utenti.
Quasi contemporaneamente Linden Lab, la società che gestisce il mondo virtuale di Second Life, ha annunciato di avere istituito una procedura di risoluzione per le controversie di valore inferiore a 10mila dollari che sorgono con gli utenti del servizio. La procedura è stata definita come un arbitrato obbligatorio non-appearance-based. L’arbitro fa parte di un’organizzazione privata e indipendente, e le udienze saranno condotte per telefono, online o per iscritto.
Questa misura lascia irrisolto il problema degli oltre 2.000 reclami che Linden Lab riceve dai propri utenti contro altri utenti, e che riguardano ad esempio i confini delle proprietà virtuali o le transazioni condotte tra gli avatars.