Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha esposto in Commissione Giustizia al Senato e alla camera le linee politiche e gli interventi che intende attuare nel corso del suo mandato alla guida di Via Arenula.
Nell’audizione di lunedì 20 maggio al Senato, il Ministro Cancellieri ha dichiarato: <<Un’ulteriore linea di azione, che mi sembra importante percorrere nell’ottica di una deflazione dei carichi giudiziari, attiene alla revisione della normativa sulla mediazione obbligatoria, tenendo conto dell’orientamento espresso dalla Corte Costituzionale, ed in esito ad un’ ampia e condivisa valutazione con tutti i principali operatori del settore.
Lo strumento della mediazione – come dimostrano esperienze europee in sistemi giudiziari simili al nostro e come ha dimostrato anche la sia pur breve sperimentazione attuata nel nostro Paese nelle forme della obbligatorietà – si è rivelato di grande efficacia sotto il profilo dell’abbattimento del contenzioso civile, con un positivo effetto anche sul piano della composizione dei conflitti tra le parti, per circa la metà dei quali è stato raggiunto l’ accordo.
È uno strumento che evidentemente necessita di una metabolizzazione sul piano culturale; quindi, quanto più si riuscirà a sensibilizzare l’opinione pubblica sui positivi risultati indotti dall’adesione a tale meccanismo, tanto più ne trarrà giovamento la macchina dell’Amministrazione della giustizia civile.
Ovviamente, la diffusione di tale strumento dovrà essere accompagnata da regole deontologiche e di incompatibilità serie e rigorose, dal rispetto di un principio di competenza, da una adeguata professionalità dei mediatori.>>
Successivamente il 22 maggio, in commissione Giustizia della Camera, il Ministro Cancellieri ha ribadito: <<E’ da realizzare anche una revisione della normativa sulla mediazione obbligatoria, che tenga conto della sentenza della Corte Costituzionale. Anche in quest’ambito ricercherò la più ampia condivisione di obiettivi e di soluzioni.
Sono convinta che l’introduzione di forme di mediazione rappresenti una importante opportunità di deflazione della giustizia tradizionale, come mostrano esperienze europee – in sistemi giudiziari simili al nostro – da cui sono state mutuate le linee di fondo della disciplina e, come confermato anche – pur nel limitato lasso di tempo di applicazione nel nostro ordinamento – dagli incoraggianti risultati conseguiti. Per i tentativi di mediazione cui ha aderito la controparte, in almeno nella metà dei casi, si è giunti all’accordo. Quindi, quanto più saremo in grado di far percepire l’utilità del ricorso a tale meccanismo, tanto più si accrescerà l’effetto deflattivo sui carichi di lavoro della giustizia civile.>>
3 commenti
brava Cancellieri!
Concordo con ciò che ha scritto,ma vorrei porre un quesito paradossale: a Cagliari perchè sulla loo scrivania hanno in bella vista u computer ma spento,io mi chiededo , non sanno usarlo o per far lavorare altre persone? perchèsia l’una ,che l’altra risposta è assolutamente uno spreco di danaro pubblico. Io per una causa civile che come regola ci vorrebbero 2 anni ,mentre ne son passati quattro e no è ancora terminato.La prego mandi chi vuole ma veda accellerare i processi che a nostro vedere sembrano prese in giro. tipo un’udienza che duramezora e poi è stata rimandata per un’anno.Roba da paradosso,allora non sono solo l mancanza di risorse ma sprecchi o malgestiti sia i fondi che i Magistratti. Pietro Meloni da agliari
FAVOREVOLE!!!!