La conciliazione non decolla nella World Trade Organization (I parte)
L’opzione della conciliazione nelle controversie commerciali tra Stati è stata fino ad oggi poco sfruttata. Da un certo punto di vista ciò è sorprendente, visto che nella conciliazione le parti hanno la possibilità di scegliere il tipo di procedura e la quantità di informazioni da rivelare all’avversario, oltre a scegliere autonomamente il conciliatore secondo la sua esperienza e la sua autorevolezza.
Queste sono in teoria le caratteristiche ottimali in un negoziato internazionale: la conciliazione tra gli Stati permette di mantenere buone relazioni diplomatiche. In generale, la conciliazione aiuta inoltre a definire meglio i termini della questione, consente di superare le difficoltà di comunicazione, promuove il dialogo, incoraggia le parti ad assumersi la responsabilità della situazione e delle decisioni che verranno prese.
Il sistema di risoluzione delle dispute del WTO è ormai in funzione da più di 10 anni e prevede sia procedure di risoluzione aggiudicativa sia procedure conciliative. Attraverso di esso sono passate quasi 400 controversie in materia di commercio fra Stati. La procedura aggiudicativa di risoluzione delle dispute dinnanzi al Panel è la più utilizzata, ma è piuttosto lunga, complessa e dispendiosa.
I tempi sono in media di 1 anno dall’avvio del procedimento alla pronuncia, senza contare il periodo necessario a implementare la decisione, che spesso è ancora più lungo. Questa procedura ha carattere nella sostanza aggiudicativo. La decisione del Panel è, infatti, vincolante e può essere appellata. La decisione può essere utilizzata dallo Stato che ha prevalso per adottare contromisure, nel caso in cui la controparte soccombente non ottemperi spontaneamente. Visti i suoi costi, i paesi in via di sviluppo e i paesi più poveri non utilizzano quasi mai questa procedura.
Tuttavia, la conciliazione prevista dall’art. 5 dell’Accordo WTO che regola le procedure di risoluzione delle dispute viene utilizzata molto raramente, nonostante il fatto che possa essere avviata in parallelo alla procedura presso il Panel. Anche la possibilità che gli Stati hanno di risolvere amichevolmente le loro dispute al di fuori della procedura prevista dall’art. 5 è usata di rado.
La disputa fra Stati Uniti ed Unione europea sui rispettivi aiuti alle industrie aeronautiche Boeing e Airbus potrebbe rappresentare un banco di prova interessante per la conciliazione. Ma in questa prima fase le parti hanno preferito continuare i negoziati bilaterali diretti, per tentare di risolvere la questione prima di arrivare davanti al Panel.
Nel prossimo numero di Soluzioni cercheremo di capire perchè la conciliazione nel WTO fino ad ora non ha funzionato come era lecito aspettarsi. Una delle risposte plausibili è che la procedura prevista dall’art. 5 non consente di sfruttare al meglio tutti i benefici della conciliazione, ed è in effetti più simile all’early neutral evaluation.
Giuseppe De Palo e Luigi Cominelli
Da International trade disputes – the WTO regime: What happened to the mediation option? di Miryana Nesic