Tra i paesi europei l’Italia si trova in prima linea nel campo della legislazione sulla conciliazione. Lo afferma il Rapporto del 2004 del CPR International Institute for Conflict Prevention and Resolution, citato nell’articolo “Mediation in Italy: Exploring the Contradictions” di Giuseppe De Palo e Penelope Harley, uscito sul numero di ottobre del Negotiation Journal.
A partire dal 1990 il parlamento ha approvato diverse leggi sulla conciliazione, prima fra tutte la n. 580 del 1993, che ha autorizzato le Camere di Commercio ad istituire i servizi di conciliazione. Le leggi successive hanno introdotto principi che assicurano la flessibilità e la confidenzialità del procedimento, garantendo alla conciliazione una base giuridica moderna.
Con il d. lgs. n.5 del 2003 e i successivi regolamenti attuativi per la creazione del Registro nazionale degli organismi di conciliazione in campo commerciale e finanziario, si sono stabilite regole puntuali che attribuiscono coerenza e rigore al procedimento conciliativo.
La situazione della conciliazione in Italia, tuttavia, non è così rosea come potrebbe sembrare. L’intensa attività legislativa fino ad ora non ha garantito alla conciliazione un posto privilegiato nelle menti e nei cuori della comunità giuridica. Il numero delle conciliazioni in termini assoluti negli ultimi anni è rimasto basso e sta aumentando solo lievemente. Anche nell’area commerciale vi è ancora una notevole resistenza mentale da parte degli avvocati, che non incoraggiano i loro clienti a prendere in considerazione la conciliazione come alternativa al processo. Gli uffici legali o i consulenti delle grandi imprese non consigliano di frequente l’introduzione di clausole di ADR nei contratti.
Un motivo di scetticismo tra i potenziali utilizzatori è la mancanza di una chiara e puntuale definizione della conciliazione, e la possibile confusione che spesso ne deriva con l’istituto della “mediazione”. Un progetto di legge in materia (n. 2463) è attualmente all’esame del parlamento. Il progetto mira a definire con precisione il procedimento e a stabilire regole quadro sulla flessibilità e la volontarietà a livello generale, sull’esempio di quanto fatto nel campo della conciliazione societaria dal d. lgs. n. 5 del 2003.
Ultimamente sembra infatti che le società italiane abbiano iniziato più spesso a scegliere la conciliazione. In base ai dati forniti da ADR Center, la conciliazione in campo societario sta aumentando negli ultimi anni del 20% circa. Seguendo l’esperienza tedesca e francese l’Italia sta anche incentivando la formazione di specialisti nel settore.
Ana-Maria Fagetan